Si allarga l’inchiesta della procura di Milano sul Pio Albergo Trivulzio. Come rivelato da Il Fatto Quotidiano, infatti, ci sarebbero nuovi indagati tra i vertici dei responsabili della struttura, oltre al direttore generale Giuseppe Calicchio. L’inchiesta è stata aperta per epidemia e omicidio colposi e nei giorni scorsi i militari della Guardia di finanza hanno effettuato sequestri, perquisizioni e acquisizioni di documenti nelle strutture che fanno riferimento al Pat e negli uffici della Regione Lombardia.
L’Agenzia di tutela della salute di Milano sta ascoltando da alcuni giorni con delle audizioni i medici della residenza per anziani al centro, insieme ad altre Rsa, di una maxi indagine della Procura milanese sui contagi e sulle morti avvenute dall’inizio dell’emergenza Coronavirus. I colloqui verterebbero sulla gestione dell’emergenza nella struttura: dall’impiego delle misure per la sicurezza dei lavoratori all’isolamento dei pazienti con sintomi respiratori.
Come è stato riferito, pochi giorni dopo la scoperta del primo paziente positivo al Coronavirus a Codogno, nel Lodigiano, ci sarebbero stati casi di ospiti con “sintomi da sospetto Covid-19” anche in reparti diversi da quelli per la cura delle patologie del polmone. Dovrebbero arrivare gli esiti dei tamponi effettuati nei giorni scorsi su pazienti, ospiti e personale sanitario, anche per consentire a molti medici, infermieri e operatori socio-sanitari di rientrare a lavoro e dare il cambio a quelli attualmente in servizio.
Non sono stati emessi nuovi comunicati, intanto, sulla situazione della struttura. Anche se, come sostenuto da numerose testimonianze di queste ore, “la situazione dentro resta grave, gli anziani continuano a morire e proseguono ancora gli spostamenti dei pazienti tra i vari reparti”. In uno dei reparti della Bagginà, il San Vito, spiegano gli operatori, sono risultati positivi “20 anziani su 25 e il reparto risulta chiuso”.
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