Pizza fatta a mano in cambio di altro cibo: è l’intuizione geniale di Gabriele Lamonaca, 30enne romano, che in queste settimana sta spopolando a New York. “La pizza migliore di New York? Non ha prezzo”, titolava il New York Post qualche giorno fa. “Dalla sua cucina di Harlem questo newyorkese baratta la pizza fatta a mano”, faceva eco TimeOut New York. Giunto nella Grande Mela oltre 10 anni fa per studiare inglese e chimica, Gabriele Lamonaca aveva in progetto di aprire una pizzeria tutta sua, ma l’arrivo della pandemia mondiale ha mandato in frantumi il suo sogno. Il giocane romano però non si è dato per vinto, e così da un sogno rimasto nel cassetto è nata la sua idea geniale: “Da un po’ di tempo avevo questo sogno di aprire la mia pizzeria a New York e un anno fa le restrizioni del Covid, per me come per tutti, hanno bloccato il percorso – ha spiegato Gabriele -. Non volevo rinunciare però a portare avanti la mia idea e mi sono chiesto come potevo lavorare al prodotto, facendolo provare ad amici e conoscenti, provati anche loro dalla pandemia. Perché non offrire dunque la mia pizza, in cambio di altro cibo?”.
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Partita da Roma, l’idea sta facendo impazzire i newyorkesi. Dall’intuizione e dalle sue sapienti mani, sono mesi che Gabriele riceve una decina di proposte alla settimana riuscendo, dalla sua postazione casalinga a soddisfarne tre o quattro alla settimana. “La pizza che preparo è sempre una sorpresa per chi la riceve”. E pensare che come ha spiegato Gabriele, “tutto è cominciato per scherzo”. Complice il lockdown, un anno fa, tra l’assalto ai supermercati e le razzie di lievito, siamo diventati tutti fornai. “E così, chiuso in casa a New York, ho iniziato a sfornare pizze: la farina non si trovava, ho dovuto acquistarne 25 kg su Amazon a 130 dollari. Pazzesco”.
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Così Gabriele ha cominciato a mettere le foto delle sue pizze su Instagram, fino a quando un amico chiedendo di poterne acquistare una: “Non ho voluto soldi, le baratto con piatti fatti in casa”. Non ci guadagna. «Sulla pizza metto ingredienti italiani di qualità: mi costa dai 15 ai 20 dollari, quindi nella maggior parte dei casi ci rimetto. Ma mi sto facendo conoscere”.
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Ma cosa porta la gente in cambio? “Finora gli scambi sono stati sempre graditissimi – ha detto il giovane pizzaiolo -, dolci, biscotti, anche bottiglie di vino o di tequila”. Prenotarsi è semplice, basta mandare il proprio indirizzo a Unregularpizza.com, un sito che ha solo una riga, quella in cui si inserisce la propria email.
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