Un dato impressionante, e che fa davvero paura: 14 milioni di tonnellate di pezzi di plastica di larghezza inferiore a 5 mm si trovano sul fondo degli oceani del mondo. È quanto emerge da una nuova stima basata su una ricerca australiana. L’agenzia scientifica governativa Csicro ha raccolto e analizzato campioni del fondo oceanico prelevati in sei siti a circa 300 km dalla costa meridionale del Paese. L’analisi dei sedimenti oceanici fino a 3 km di profondità, pubblicata sul giornale Frontiers in Marine Science – e ripresa da greenreport.it – suggerisce che potrebbe esserci 30 volte più plastica sul fondo dell’oceano di quanta ne galleggia in superficie.
Le microplastiche hanno un diametro di 5 mm o meno e sono per lo più il risultato di oggetti in plastica più grandi che si rompono in pezzi sempre più piccoli. Justine Barrett di Oceans and Atmosphere del Csiro, principale autrice dello studio “Microplastic Pollution in Deep-Sea Sediments From the Great Australian Bight” pubblicato su Frontiers in Marine Science, sottolinea che “la ricerca ha ampliato la nostra comprensione della quantità di inquinamento da plastica nei nostri oceani e dell’impatto degli articoli in plastica, sia grandi che piccoli”.
“L’inquinamento da plastica che finisce nell’oceano si deteriora e si decompone, finendo per diventare microplastiche. La nostra ricerca fornisce la prima stima globale della quantità di microplastica presente sul fondo marino. Anche l’oceano profondo è interessato dal problema. I risultati dimostrano che le microplastiche stanno davvero affondando sul fondale dell’oceano”. Ogni anno nell’ambiente marino entrano milioni di tonnellate di microplasticche, nonostante la maggiore attenzione agli impatti dannosi dell’inquinamento da plastica sugli ecosistemi marini, sulla fauna selvatica e sulla salute umana, nei prossimi anni questo flusso dovrebbe addirittura aumentare.
Una delle autrici dello studio, Denise Hardesty del Csiro, ricorda che “l’inquinamento degli oceani del mondo è un problema ambientale riconosciuto a livello internazionale, con risultati che indicano l’urgente necessità di produrre soluzioni efficaci contro l’inquinamento da plastica. La nostra ricerca ha scoperto che l’oceano profondo è un pozzo di microplastiche”.
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