Sono 10 i punti di penalizzazione con cui la Corte federale d’Appello ha voluto punire la Juventus per il caso plusvalenze. In mattinata il capo della Procura Figc Giuseppe Chinè ne aveva chiesti 11, ma la Corte – che aveva una composizione diversa rispetto a quella che il 20 gennaio aveva dato il famoso -15 – ha ritenuto di dover ridurre ancora di un punto la sanzione.
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La decisione dei giudici ha fatto sprofondare la Juventus dal secondo al settimo posto in campionato. Al club bianconero mancano ancora tre partite di campionato da giocare: questa sera contro l’Empoli, il 28 maggio contro il Milan e il 4 giugno contro l’Udinese. Per assicurarsi un posto nell’Europa che conta, la squadra di Allegri dovrà avere la meglio su tutte e tre le avversarie e sperare che gli altri concorrenti per il quarto posto – Inter, Milan, Atalanta e Roma su tutte – si dimentichino qualche punto per strada.
La Corte di appello federale della Figc ha prosciolto i sette dirigenti Juve per il quale il Collegio di Garanzia aveva chiesto di rimotivare la responsabilità, nell’ambito del processo plusvalenze. Si tratta di Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano. Per loro il procuratore federale, Giuseppe Chinè, aveva chiesto otto mesi di inibizione.
“Le nostre prime impressioni sono negative, non siamo soddisfatti. Ci aspettavamo che il verdetto arrivasse nel pre partita, non ci tocca. Fare qualsiasi commento è presto, usciremo con un comunicato a breve”. Così il capo dell’area sportiva della Juventus, Francesco Calvo, ai microfoni di Dazn dopo la sentenza sul caso plusvalenze. “Ricorso? C’è la possibilità, ma dobbiamo leggere le motivazioni per i margini di un ricorso”.
Poco dopo è arrivata la reazione ufficiale da parte della società bianconera. «Juventus Football Club prende atto di quanto deciso poco fa dalla Corte d’Appello della FIGC e si riserva di leggere le motivazioni per valutare un eventuale ricorso al Collegio di Garanzia presso il CONI», scrive la Juventus sui propri canali social. Secondo la società torinese, la penalizzazione inflitta oggi dal giudice sportivo è una sanzione eccessiva: «Quanto statuito dal quinto grado di giudizio in questa vicenda, iniziata più di un anno fa, suscita grande amarezza nel club e nei suoi milioni di tifosi, che, in assenza di chiare regole, si trovano oltremodo penalizzati con l’applicazione di sanzioni che non sembrano tenere conto del principio di proporzionalità – prosegue la nota del club -. Pur non ignorando le esigenze di celerità, alle quali la Juventus non si è mai sottratta nel corso del procedimento, si sottolinea che si tratta di fatti che debbono ancora essere giudicati dal giudice naturale».