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Pnrr, il Governo si arrampica sugli specchi

Fitto sulla gestione dei fondi europei per coordinare insieme i fondi Pnrr, Coesione e il Fondo nazionale Sviluppo. La mossa è fumo negli occhi per il consenso pubblico. Sopperirebbe al mancato raggiungimento degli obiettivi che faranno perdere gran parte dei fondi del programma europeo NextGenEu. “Immagino di articolare questi tre fondi in modo coordinato, credo sia la situazione più logica a cui stiamo lavorando”. Queste le dichiarazioni del ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr.
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Giorgia Meloni e il ministro del Pnrr, Raffaele Fitto
Raffaele Fitto con Giorgia Meloni

Fondi europei e Pnrr, la proposta di gestione unica di Fitto

Il ministro Raffaele Fitto sulla gestione dei fondi europei propone l‘accorpamento di gestione dei fondi europei: il Pnrr, lo Sviluppo e la Coesione. Il titolare dei dicasteri che dovrebbero gestire queste somme è intervenuto in conferenza stampa a Bruxelles. “Vedremo se il governo è disponibile a rinegoziare gli accordi di partenariato sui fondi di Coesione. Noi valuteremo assieme il Pnrr e, in modo logico e coordinato, anche la parte relativa alla Coesione perché potremmo immaginare un coordinamento unico per il Pnrr scade a giugno 2026, la Coesione nel 2029 e il Fondo di sviluppo e Coesione, essendo nazionale, non ha scadenza. Articolare questi tre fondi in modo coordinato credo sia la situazione più logica a cui stiamo lavorando“.

Le dichiarazioni di Fitto arrivano dopo 48 ore molto difficili. Il governo Meloni ha dovuto prendere atto di non poter raggiungere gli obiettivi fissati per ottenere il versamento delle altre tranche per il Pnrr per il 2023. Impossibilità “matematica”, come ha dichiarato lo stesso Fitto. “Se noi oggi capiamo che alcuni interventi da qui al 30 giugno 2026 non possono essere realizzati, ed è matematico, è scientifico che sia così, dobbiamo dirlo con chiarezza e non aspettare il 2025 per aprire il dibattito su di chi sia la colpa”. Le parole del ministro, ieri, avevano destato molte polemiche. Era arrivato anche il monito a un maggiore impegno da parte del presidente Mattarella, che a sua volta citava la “stanga” cui impegnarsi di De Gasperi. Tutto inutile.

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