La terza serata del Festival di Sanremo ha visto tra i principali protagonisti Drusilla Foer, nome d’arte di Gianluca Gori. L’esibizione dell’artista travestito, protagonista per una serata sul palco del teatro Ariston nel ruolo di conduttrice, ha riscosso un successo quasi unanime da parte del pubblico. Come in ogni buon Festival che si rispetti, però, non potevano nemmeno mancare le polemiche per una presunta bestemmia pronunciata in diretta da Drusilla Foer. Ad attaccarla sui social è Mario Adinolfi, fondatore e leader del Popolo della famiglia, movimento politico di ispirazione ultra cattolica.
“Ahia, Dio Crist…”. È questa l’espressione ingiuriosa sfuggita dalle labbra di Drusilla Foer mentre, durante lo spettacolo di Sanremo, si strappava dal volto i baffi finti utilizzati per una sua interpretazione. In molti stanno disquisendo se quella pronunciata dalla Foer possa essere classificata come una vera e propria bestemmia, oppure come una ‘semplice’ imprecazione. Fatto sta che si tratta comunque di un mezzo scivolone.
Scivolone di cui prova subito ad approfittare Adinolfi. “Mi dicono che Drusilla, togliendosi i baffi da Zorro, avrebbe bestemmiato. – attacca su Twitter il fondamentalista cattolico – Io non l’ho sentito, ma se fosse accaduto sarebbe un atto gravissimo e mi dispiace davvero molto perché la performance di Gianluca Gori era più che gradevole. Ma bestemmiare Dio non si può, proprio no”.
Una bacchettata nei confronti di Drusilla Foer, che ne segue altre inferte in questi giorni via social ai protagonisti di Sanremo da parte di Adinolfi. “Chiosa finale su Drusilla. – twitta ancora – Gianluca Gori avrebbe meritato almeno di poter salutare il pubblico svestendo i panni femminili. Obbligato a vestirli per campare, meritava un finale alla Dustin Hoffman in Tootsie. Sarebbe tutto stato più bello perché più vero”. Insomma, secondo Mario Adinolfi, a Sanremo “continua la fiera del già visto”.
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