Circa un anno fa, l’annuncio che nel giugno del 2018 sarebbe finalmente decollata la prima astronauta afroamericana, Jeanette J. Epps.
Per la Nasa una piena vittoria razziale, degna di nota.
Dopo il film “Il diritto di contare”, uscito due anni fa, sulle tre matematiche di colore entrate di diritto nella Storia della Nasa poiché contribuirono in modo decisivo alla Corsa allo spazio degli anni ’60, il contributo razziale non manca di emozionare neanche oggi.
Jeanette J. Epps sarebbe diventata la prima astronauta afroamericana a partecipare ad una missione di lunga durata presso la Iss. La sua carriera? Prima membro della CIA, e poi del Neemo, è entrata a far parte della Nasa nel 2009.
Laureata in Fisica, con un master in Scienze e un dottorato di Filosofia in Ingegneria Aerospaziale, Jeanette J. Epps è stata una delle prime candidate per la Stazione spaziale internazionale come membro dell’equipaggio della missione in programma a giugno di quest’anno.
La notizia che ha fatto scalpore è stata quella della sua sostituzione. Tutti intorno si preparavano a festeggiare l’evento, ma ciò non avrà più luogo.
Cosa è successo?
L’agenzia spaziale americana ha fatto sapere che l’astronauta Epps non sarà più a bordo della navetta Soyuz, ma verrà sostituita dalla dottoressa e ingegnere Serena M. Auñón-Chancellor. Un’altra donna, ma non di colore.
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La sostituzione ha creato scalpore non solo perché i festeggiamenti per l’introduzione di una astronauta afroamericana in missione spaziale sono oramai rinviati, ma anche per un altro motivo. La Nasa di solito non prende decisioni così repentine. Inoltre, ai numerosi media richiedenti quasi fossero le cause, la Nasa ha ribattuto che non è tenuta a dare dettagli sulla questione in quanto si tratta di scelte interne.
L’unica nota ufficiale riferisce che: “La Epps rientrerà al Johnson Space Center di Houston per assumere un incarico all’Astronaut office e sarà tenuta in considerazione per essere assegnata a future missioni”.
Nulla dunque è perduto. Sembra che le celebrazioni siano solo state rinviate a data da destinarsi. Ma nel periodo in cui l’attenzione è incentrata su movimenti femministi e perfino la Lego ha proposto un kit di modellini dedicati alle donne nello spazio, l’argomento interessa tutti: professionisti, sostenitori dell’uguaglianza di genere, ma sopratutto le donne, afroamericane.