Ragazzi e ragazze in età per lo più inferiore ai 30 anni. Tanti, 455. Tutti risultati idonei al concorso per diventare agenti di polizia bandito il 26 maggio 2017 e però oggi, dopo più di due anni, sostanzialmente depennati dalla graduatoria per una legge entrata in vigore dopo. Una decisione deliberata con un emendamento proposto dalla Lega e approvato dal Parlamento quando la maggioranza era guidata da M5s e Carroccio che impedisce loro di ottenere quel posto che gli spetterebbe, graduatorie alla mano.
I ragazzi non saranno dunque agenti di polizia per colpa dell’applicazione retroattiva di una legge entrata in vigore dopo il bando del concorso. Sempre che i tribunali, come sta già avvenendo, non accolgano i loro ricorsi e non riescano a re-immettere questi futuri agenti nel corpo di polizia. A scombinare i piani di queste famiglie, l’emendamento di alcuni esponenti del Carroccio che nel 2019 aveva autorizzato l’
assunzione di 1.851 agenti di polizia sulla base dello “scorrimento della graduatoria della prova scritta di esame del concorso pubblico per l’assunzione di 893 allievi”. Nell’emendamento si fa riferimento alla legge n. 335 del 1982 riguardante i requisiti: ma quella legge è stata modificata dal decreto per il riordino delle carriere. Quindi si applicano i nuovi requisiti: 30 anni d’età e diploma superiore. Cancellando dalla graduatoria tutti gli idonei che non rientrano in questi requisiti, nonostante il bando a cui hanno partecipato prevedesse diversi criteri. E così alcuni aspiranti agenti, che avevano già iniziato gli accertamenti fisici e psichici come da prassi per gli idonei, vengono esclusi. Una situazione ancora di incertezza, nella quale si procede a tastoni con i reintegri del caso, e che lascia ancora in uno stato di totale confusione tanti ragazzi, incerti sul loro futuro e sulla reale possibilità di indossare la divisa. Con rabbia, durante le manifestazioni di questi mesi, si sono scagliati contro la Lega di un Salvini che continuava a professare il suo amore incondizionato per le forze dell’ordine salvo poi non prendersi a cuore un problema così urgente.
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