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Pollyanna ballerina amputata realizza il suo sogno: ballare di nuovo sulle punte

Con il suo nome da guerriera Pollyanna Hope non poteva non riuscire a stupire la vita. Come la mitica protagonista del romanzo di Eleanor Hodgman Porter, la giovane 16enne non ha mai perso la speranza di tornare a danzare. In un grave incidente che nel 2007 le ha fatto perdere la gamba destra, Pollyanna aveva dovuto rinunciare alla sua più grande passione: la danza. Oggi però la giovane ballerina ha coronato il suo sogno: ballare sulle punte in un teatro, nella circostanza il “Florence Gould Theater” di New York, dove con la sua performance giovedì scorso ha contribuito a raccogliere 80mila dollari per la associazione no-profit Penta, la cui missione è fornire protesi degli arti inferiori ai bambini di tutto il mondo, soprattutto quelli che non possono permetterselo. A permettere il suo ritorno sul palco è stata una speciale protesi che le ha permesso di ballare sulle punte nonostante l’arto mancante.

Suo padre Christopher Hope, stimato e navigato giornalista parlamentare del Daily Telegraph, a inizio anno aveva lanciato un appello su Twitter: “Polly, che ha iniziato a danzare 12 anni fa, all’età di 4, vorrebbe tanto ballare sulle punte e avrebbe bisogno di una protesi particolare. Qualcuno può aiutarci?”. L’appello di papà Chris è riuscito a smuovere i cuori di tantissimi utenti che hanno contribuito come potevano a realizzare il sogno della ragazza. “È un momento straordinario per Pollyanna e tutta la nostra famiglia”, ha raccontato papà Christopher a Repubblica. “Innanzitutto, dimostra come su Twitter e sui social media ci sia tanta gente generosa. Inoltre – ha proseguito il signor Hope -, Pollyanna è al settimo cielo, è stata annunciata sul palco da Kevin Bacon, tutti noi siamo felicissimi e orgogliosi di lei. Polly è la dimostrazione che dalla tristezza e da una tragedia come quella che ha subito la nostra famiglia può nascere sempre qualcosa di straordinario”.

Oggi Pollyanna ce l’ha fatta. Dopo tanto impegno, ma anche dolore e sofferenze, come ha raccontato sua madre Sarah: “Dopo l’incidente, Polly ha dovuto sostenere 14 interventi chirurgici in poche settimane, e in tutto 25 nel corso della sua infanzia e adolescenza: perché le ossa crescono, dopo un incidente simile da piccolissima, e quindi bisogna operare sempre”. Infatti la bambina ha cambiato protesi spesso durante la sua crescita. “Quando danzo mi sento veramente libera – ha detto oggi Pollyanna -. Spero sia solo l’inizio della mia carriera”. È il riscatto di tutta la famiglia Hope e di quell’infinito e inarrestabile sentimento che è la speranza. Come ha affermato papà Chris, “Pollyanna è la conferma che quando hai meno, può dare ancora di più”.

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