“Provo enorme soddisfazione non solo per il raggiungimento del nostro obiettivo, ma anche per la qualità dei sottoscrittori che hanno creduto nelle potenzialità di Ponics”.
Così si esprime Simone Caporale, CEO e Founder della startup Ponics, con parole che sprigionano grande entusiasmo e profonda gratitudine verso coloro che hanno sostenuto l’ambizioso progetto. La startup si occupa di sviluppare e promuovere un’innovativa soluzione ambientale: la coltivazione di prodotti naturali tramite l’utilizzo del sistema acquaponico.
Questo metodo, utilizzato fin dall’antichità, ma riscoperto solo recentemente, è capace di consentire colture stagionali o destagionalizzate, permettendo la crescita di verdure, ortaggi e molto altro senza terra, ma in acqua, e soprattutto senza l’utilizzo di alcun agente chimico.
Naturalità, risparmio, efficienza e garanzia alimentare di prodotti senza inquinanti e 100% ecosostenibili: questi sono i valori di Ponics. Questi sono i riferimenti sui quali hanno scelto di scommettere i finanziatori della campagna di crowdfunding. Questo è il futuro che la startup vuole a tutti i costi realizzare.
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La campagna di crowdfunding di Ponics: un modo per conoscere nuove realtà e fare impresa
Il raggiungimento dell’obiettivo prefissato è stato soddisfacente. Inaugurata soltanto pochi mesi fa sulla piattaforma StarsUp, la campagna di equity crowdfunding ha riscosso molta curiosità e altrettanto apprezzamento, raggiungendo infine il traguardo atteso. L’obiettivo raggiunto è stato del 101%: la raccolta effettuata vanta 152 mila euro e 36 sottoscrittori.
“La ricerca dei finanziatori è stata un modo per conoscere nuove realtà, stabilire legami importanti e progettare future collaborazioni”, continua entusiasta Caporale. “Non nascondo che è stata un’esperienza faticosa, a tratti ardua. Eppure si è trattato allo stesso tempo di un percorso estremamente intenso e proficuo, perché ci ha offerto la possibilità di incontrare imprenditori, professionisti del settore e nuove aziende che hanno aperto la strada ad incredibili opportunità di crescita e sviluppo per noi e per realtà appartenenti a settori complementari”.
Cast Alimenti, l’istituto di Alta Formazione culinaria dei mestieri del gusto, è stata una delle prime società a credere in Ponics, stringendo inoltre una collaborazione per la realizzazione dell’orto dello Chef, un impianto acquaponico che sarà collocato al quarto piano della nuova palazzina green in costruzione a Brescia, adiacente alla scuola. Hanno inoltre aderito realtà agricole come la Azienda vivaistica Casal Bio Plant che produce piante da orto biologico; professionisti del mondo accademico come il Prof.Francesco Verde, docente di economia e gestione delle imprese e delegato AssoretiPMI della Regione Campania.
Tra i sottoscrittori si sono anche professionisti quali architetti, avvocati, commercialisti, specialisti nell’integrazione delle politiche di sostenibilità con le strategie aziendali e calcolo del rating di sostenibilità. Si sono inoltre aggiunti alla sottoscrizione diversi attori, uniti insieme dal solo scopo di investire su Ponics e sulla comunicazione dei suoi valori.
“L’esperienza del crowdfunding è stata interessantissima non solo per la possibilità di finanziare i progetti della società, ma anche per l’opportunità di incontrare nuovi partner e sviluppare nuovi progetti” – continua Caporale, che ci spiega che sono in corso iniziative volte alla costituzione di una rete di imprese anche con coloro che, pur non aderendo alla campagna aziendale, lo hanno contattato tramite la piattaforma di equity crowdfunding, come la Caminiti Costruzioni, da sempre orientata verso l’ecosostenibilità e la tutela dell’ambiente.
Un modello di business vincente
Infatti, chi ha sposato la causa di diffondere e promuovere una nuova cultura alimentare su tutto il territorio nazionale e internazionale, ha potuto conoscere ed apprezzare anche il più completo progetto di business presentato da Ponics: un modello di successo, replicabile e concreto, aperto a creare una comunità che promuove e si realizza attraverso il sostegno di una rete di impresa.
“Accorgersi che anche i nostri clienti e fornitori credono nel progetto tanto da volerlo finanziare, diventandone parte attiva come soci, fa crescere in noi l’orgoglio e ci dà conferma della qualità e validità della nuova frontiera dell’agricoltura 4.0”.
Il successo della campagna di crowdfunding è solo l’inizio: un seme piantato nella speranza che la consapevolezza di una cultura dell’ecosostenibilità, volta al consumo di prodotti naturali e allo sfruttamento di risorse tutelando l’ambiente, cresca in maniera diffusa e capillare.