Sono passati quasi cinque anni da quel 14 agosto 2018, quando il crollo del Ponte Morandi a Genova provocò la morte di 43 persone. Oggi il Fatto Quotidiano pubblica un audio rimasto finora inedito risalente all’inizio del 2020, in cui si sente una dura discussione tra Gianni Mion, amministratore delegato di Edizione, la cassaforte di famiglia attraverso cui i Benetton controllano Atlantia, e l’avvocato Sergio Erede, consulente legale del gruppo. Ma sono le parole di Mion a lasciare tutti di stucco.
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Ponte Morandi: l’audio inedito
“Il Ponte Morandi aveva un problema di progettazione. – questa la confessione di Mion contenuta nell’audio inedito del Fatto – Quando abbiamo comprato la società Autostrade abbiamo detto che ci stava bene così come stava. Siccome lo sapevamo che c’era quella cosa ed è stata ampiamente discussa e presentata in molte occasioni, bisognava semplicemente, come nostra responsabilità, dire: ‘Ragazzi, rifacciamo sto ponte’”. Erede allora replica sorpreso: “Lo sapevamo?”.
“Certo che lo sapevamo. – risponde Mion – È stata fatta una riunione, una induction alla presenza di tutti i consiglieri d’amministrazione di Atlantia, gli amministratori delegati, il direttore generale, il management. E hanno spiegato che quel ponte lì aveva una difficoltà di progettazione (…) Quando ho chiesto all’ingegner Castellucci e ai suoi dirigenti, fra cui il direttore generale Mollo, chi è chi ci autocertifica la stabilità, mi è stato risposto che ce lo autocertifichiamo”. Insomma, nell’audio inedito l’uomo dei Benetton ammette che tutti conoscevano le condizioni del Ponte Morandi.
“Metti pure che siamo noi i responsabili del crollo del ponte, oggi circostanza non dimostrata, l’unica prova che oggi c’è è che la nostra manutenzione non fosse state of the art, può darsi. – commenta ancora Erede – Non c’è la prova che questo eventuale deficit di manutenzione sia la causa del crollo”. “Si vabbè queste sono cazz***. – risponde stizzito Mion – Adesso loro hanno individuato l’inettitudine della famiglia Benetton. Però la famiglia Benetton nella sua stupidità può dire: mi sono fidata di Castellucci, di Tomasi, ma anche dei controlli che dovevano esserci (sul Ponte Morandi). Siccome stiamo parlando di una rete vecchissima, che ha mediamente più di sessant’anni, praticamente è da rifare tutto”.
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