Un video per esporre le proprie tesi, basate sull’idea che “la pandemia non esiste” e delle foto che mostrano gli ospedali vuoti, a riprova di quanto sostenuto. Una campagna social che però è costata cara a una donna, la 30 enne Hannah Dean, individuata dalla polizia e multata per 200 sterline dopo che i social l’avevano messa sotto accusa per i materiali diffusi, nel bel mezzo di una settimana che aveva invece visto aumentare vertiginosamente i casi nel Regno Unito.
Hannah aveva pubblicato foto scattate all’interno dell’ospedale Queen Alexandra di Portsmouth, di quello generale di Southampton, del Princess Royal University vicino a Bromley, nel Kent, e del St Richard a Chichester. Immagini che testimoniavano, secondo lei, come in realtà la pandemia fosse un’invenzione. E che le hanno attirato, però, una pioggia di insulti, con alcuni utenti che hanno subito inviato segnalazioni alla polizia locale.
La donna, madre due figli, ha descritto uno degli ospedali come “il più silenzioso che abbia mai visto”, negando quindi che fosse in corso un’emergenza all’interno. Dopo le segnalazioni, la polizia di Portsmouth l’ha rintracciata e multata, anche perché non aveva un motivo valido per lasciare la sua casa durante il lockdown.
Pronta anche la replica del Portsmouth Hospitals University: “Continuiamo ad essere incredibilmente impegnati e siamo molto grati a tutti i nostri meravigliosi team che lavorano così duramente e alle comunità locali che ci supportano”. La polizia ha spiegato il suo intervento sostenendo che “queste azioni hanno causato angoscia nella comunità e ci hanno portato a ricevere numerose chiamate di gente che segnalava i post”.
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