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Pranzo a casa di Silvio: Salvini e Meloni ospiti di Berlusconi

Il centrodestra cerca di correre ai ripari dopo la pesante sconfitta nelle recenti elezioni Comunali. L’emorragia di voti, finita quasi tutti nell’astensione, brucia troppo. Per questo i tre leader, Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, cercano di uscire subito dall’angolo politico in cui sono finiti. A cercare di raddrizzare la situazione ci pensa il fondatore di Forza Italia con un invito a pranzo ai suoi due alleati. L’appuntamento è fissato a Roma a Villa Grande, storica residenza sull’Appia antica del defunto regista Franco Zeffirelli. Ora acquistata da Berlusconi dopo l’addio a Palazzo Grazioli.

Pranzo a casa di Berlusconi

Che i tre leader del centrodestra dovessero finire a tavola insieme era nell’aria già dalla prima mattinata di mercoledì 20 ottobre, quando l’ex presidente del Consiglio è arrivato a Roma. Il Cavaliere manca dalla Capitale da ben otto mesi. Da quando incontrò il premier Mario Draghi per assicurargli la sua fiducia e quella del suo partito. Ora però la situazione è diversa, molto più preoccupante.

Per questo Berlusconi ha deciso di incontrare faccia a faccia i suoi due alleati. Teatro della loro riunione è, come appena accennato, Villa Grande. Quella che fu la casa di Zeffirelli ora ha subito un profondo restauro, trasformandosi nell’ufficio romano del leader di Forza Italia dopo il trasloco da Palazzo Grazioli. Pranzo tra i tre che avviene in concomitanza con l’assemblea dei deputati di Forza Italia, riunita per eleggere il nuovo capogruppo al posto di Roberto Occhiuto, divenuto governatore della Calabria.

“Non è importante chi lo chiede ma che ci si veda”, dichiara Giorgia Meloni parlando del vertice di Roma. La leader di Fratelli d’Italia chiede agli alleati “maggiore chiarezza e coesione”. La sua convinzione, infatti, è che la sonora sconfitta elettorale sia dovuta al fatto che gli elettori di centrodestra si sentono confusi perché si trovano di fronte “tre partiti con tre posizioni diverse” rispetto alle scelte del governo Draghi.

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