Precompilata 2023, come detrarre le spese sanitarie. Il Sole 24 Ore fa sapere che sono state già decine di migliaia le dichiarazioni dei redditi precompilate inviate nel primo giorno disponibile, il 2 maggio. L’Agenzia delle Entrate ha anche messo a disposizione un tutorial in formato video e pdf. Vediamo come funziona quest’anno la detrazione delle spese sanitarie. (Continua dopo i link e l’immagine).
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Spese sanitarie, come detrarle con la nuova dichiarazione precompilata 2023
Nel preparare la precompilata 2023, come detrarre le spese sanitarie. Questo genere di spese sono in gran parte già presenti nella dichiarazione, perché registrate automaticamente dalla scheda sanitaria digitale. Sono obbligati a inviare le spese anche i medici, gli odontoiatri, le strutture sanitarie, i laboratori di analisi, le farmacie, i veterinari, e i professionisti sanitari, quali fisioterapisti, psicologi, biologi, tecnici radiologi, infermieri, ostetriche, ottici.
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Non sono inserite automaticamente nella precompilata, invece, le spese sostenute per dispositivi medici acquistati al di fuori del circuito sanitario. Acquisti online o nel circuito della grande distribuzione. E anche le agevolazioni specifiche per i soggetti fragili o con disabilità, sostenute a loro beneficio da parte di tutori e familiari.
Le prestazioni sanitarie e i dispositivi detraibili nella precompilata
Secondo quanto riferito dalle linee guida dell’Agenzia delle entrate, cioè “le spese sanitarie per le quali spetta la detrazione del 19%”. Per queste è “previsto l’obbligo di pagamento con strumenti tracciabili tranne che per l’acquisto di medicinali, dispositivi medici e ticket”. Andranno dunque giustificate le spese ritrovandole nell’estratto conto, come giustificative delle ricevute o degli scontrini. “Rientrano tra i dispositivi detraibili tutti quelli classificati in quanto tali e che riportano il marchio CE, anche se non acquistati in farmacia, compresi i materassi ortopedici. Detraibili anche occhiali e protesi di tutte le tipologie”. È importante, ai fini dell’agevolazione, che sullo scontrino o sulla fattura siano presenti i dati fiscali dell’acquirente”.
Atre prestazioni sanitarie, come la fisioterapia e altre terapie riabilitative, non richiedono la ricetta medica. Per questo motivo spesso non sono registrate in automatico, ma la fattura deve riportare la qualifica professionale del soggetto che ha eseguito la prestazione. Se la fattura è rilasciata da un soggetto diverso dal professionista, come un centro fisioterapico oppure una palestra, occorre l’attestazione che “la prestazione è stata eseguita direttamente da personale medico o paramedico o comunque sotto il suo controllo”.
I rimborsi per le spese mediche e le agevolazioni per i disabili nella precompilata 2023
Le spese mediche rimborsabili sono classificate come “rimaste a carico”, perciò sono detraibili. Si tratta delle spese sanitarie poi rimborsate dalle assicurazioni sanitarie. Per queste, in particolare, non è prevista la detraibilità della polizza, ma della spesa effettiva. Non rientrano nelle categorie detraibili, invece, le spese rimborsate dai Fondi di assistenza sanitaria integrativa, perché in questo caso il premio versato è deducibile dal reddito.
Per quanto riguarda i disabili, le spese per i farmaci e quelle per il personale sanitario specializzato sono interamente deducibili, come quelle attestate dalle case di riposo, eccetto le spese alberghiere. L’agevolazione spetta anche quando le spese sono sostenute per familiari disabili non fiscalmente a carico. A sostenere queste spese eventuali, però, devono essere coniugi, figli, nonni, nipoti, suoceri, cognati. Si tratta, dunque, dei soggetti vicini all’interessato, per cui la legge prevede l’obbligo di assistenza. Nessuna agevolazione, invece, se il disabile è uno zio o una zia.
Le prestazioni di assistenti e badanti possono rientrare nella detrazione sanitaria?
Si legge nelle linee guida dell’Agenzia delle entrate: “Nel caso di soggetti non autosufficienti con certificazione medica si ha diritto anche alla detrazione del 19% per lo stipendio delle badanti su un massimo di 2.100 euro di spesa l’anno”. Ma anche in questo caso l’agevolazione si può richiedere solo se il reddito complessivo non supera 40 mila euro lordi. Il titolare del contratto ha diritto alla deduzione dei contributi pagati, fino ad un massimo di 1.549 euro l’anno, a prescindere dal suo reddito.
Spese veterinarie
C’è anche spazio per le prestazioni mediche veterinarie. Tutte le spese registrate dalla Tessera sanitaria sono già dichiarate. Il tetto massimo per la detrazione ì di 550 euro.
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