Il prefetto di Roma Matteo Piantedosi rivela, al Corriere, che il pullman scoperto che lunedì ha accompagnato la nazionale italiana dal Quirinale fino all’albergo fosse di fatto abusivo e adesso c’è da capire come mai la Figc, la squadra di calcio e in generale tutto l’apparato di sicurezza abbiano di fatto contravvenuto ad una decisione del prefetto e dello Stato, che aveva espressamente detto “no” a quella modalità di festa per motivi di ordine pubblico, in primis per i problemi di contagio. “Avevamo negato il permesso a festeggiare la vittoria dell’Italia agli Europei sull’autobus scoperto, ma i patti non sono stati rispettati”. (Continua a leggere dopo la foto)
Attacca Piantedosi: “Venerdì scorso abbiamo convocato un comitato per l’ordine e la sicurezza. Io avevo concordato la linea con la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e con il capo della polizia Lamberto Giannini. La riunione era proprio per decidere che cosa fare e per questo abbiamo coinvolto direttamente anche la Figc, che chiedeva di consentire agli atleti della Nazionale di fare un giro per Roma su un autobus scoperto, ma è stato spiegato chiaramente che non era possibile. Abbiamo detto che non potevamo autorizzarli”. (Continua a leggere dopo la foto)
Sotto inchiesta ora ci sono i video in cui si vede Bonucci farsi portavoce della volontà della squadra e chiedere con forma il carosello azzurro. Sarebbero dunque bastate le pressioni della squadra di calcio? “Mi risulta che Chiellini e Bonucci hanno rappresentato con determinazione il loro intendimento al personale in servizio d’ordine; a quel punto non si è potuto far altro che prendere atto della situazione e gestirla nel miglior modo possibile. La complessità e la delicatezza è testimoniata dalle immagini da cui si può vedere che praticamente solo le forze di polizia indossavano la mascherina”. (Continua a leggere dopo la foto)
Conclude il prefetto Piatedosi: “Tutto quello che è successo ci ha profondamente amareggiati; da un anno a questa parte, anche nei periodi più difficili, a Roma abbiamo sempre cercato di applicare le misure anti-covid stimolando la collaborazione dei cittadini e delle categorie produttive piuttosto che imporre misure draconiane. Più volte la Figc è tornata alla carica per chiedere l’autobus scoperto e la Prefettura ha sempre detto no. Ma alla fine, sono stati i calciatori a decidere e “costringere” le forze dei polizia a fare come dicevano loro”.
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