Stefano Gargioni è stato sospeso. Dopo una polemica mediatica e politica fulminea, il ministero dell’Istruzione è stato letteralmente costretto a prendere provvedimenti contro il preside di quattro scuole di Ferrara. La colpa del dirigente scolastico è quella di aver pubblicato sulla sua pagina Facebbok un post (poi rimosso) in cui, in pratica, ha accostato l’uso del green pass al campo di concentramento nazista di Auschwitz.
Nei giorni scorsi, il dirigente scolastico dell’istituto onnicomprensivo Perlasca di Ferrara ha avuto la bella pensata di pubblicare su Fb un’immagine del cancello di ingresso del campo di sterminio nazista di Auschwitz. La tristemente nota frase ‘Il lavoro rende liberi’ era stata però sostituita da Gargioni con un molto eloquente ‘Il green pass rende liberi’. Uno slogan tra l’altro molto diffuso nei gruppi di negazionisti del coronavirus e di no-vax.
Il post, come detto, ha scatenato una marea di polemiche, sia politiche che sui social. Tanto da indurre il ministero di viale Trastevere ad intervenire per censurare con una sospensione il comportamento del preside. Inaccettabile, infatti, è stato considerato l’accostamento tra l’utilizzo del green pass e la frase del campo di Auschwitz.
L’uomo era in qualche modo considerato ‘recidivo’. Lo scorso anno, in contrasto con il Dpcm del 3 novembre 2020, aveva inviato una circolare in cui sosteneva che l’uso della mascherina a scuola non fosse affatto obbligatorio. In quel caso, però, non era stato preso alcun provvedimento nei suoi confronti. Stavolta, invece, sono stati proprio i suoi colleghi dirigenti scolastici ferraresi che lo hanno per così dire ‘incastrato’. In 22 hanno firmato una lettera. “È un errore che non ammette scusanti. Vogliamo dirlo con chiarezza. – si legge – Certo, si può sbagliare, ma occorre riconoscerlo senza esitazioni”.
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