Sta sollevando una marea di polemiche la decisione della Regione Lazio di revocare il patrocinio al Pride di Roma. Tutta colpa della concezione diametralmente opposta della pratica della maternità surrogata da parte di destra e sinistra. Sulla questione decide di intervenire anche Francesca Pascale. Intervistata da Repubblica, la ex compagna di Silvio Berlusconi, ora sposata con la cantautrice Paola Turci, punta il dito contro il governo di Giorgia Meloni. E il suo è un giudizio senza appello.
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Polemiche sul Pride: Francesca Pascale contro la Meloni
“Come siamo arrivati ad avere un governo di ultra destra? – si chiede polemicamente Francesca Pascale, furiosa per la vicenda Pride – Come siamo arrivati a perdonare Salvini che diceva prima gli italiani, prima il Nord? Senza accorgerci. Questa è la paura che vive la comunità Lgbtq+: il pericolo che a piccoli passi si piombi nell’omofobia. Quando questa maggioranza è accusata di essere omofoba e fascista, ebbene lo è, è la verità. Il primo tassello è stato di aggredire i bimbi di coppie omogenitoriali”, accusa il governo Meloni.
“La maternità surrogata un pretesto. – affonda ancora il colpo Francesca Pascale – Chi non è davvero informato ritiene che si faccia solo utilizzando il bisogno economico. Ma basta regolarizzare la gestazione per altri, rendendola etica e solidale. La Gpa è usata come alibi per spaventare il popolo. Ma il Pride cosa c’entra con la maternità surrogata? Il Pride esiste dagli Anni Sessanta ed è una manifestazione per rivendicare l’orgoglio omosessuale e la libertà. La Gpa non è tema da Pride, non è certo per questo che si scende in piazza. La destra (guidata dalla Meloni) vuole portare lo scontro sulla Gpa perché attecchisce di più. E poi ci sono alcune associazioni cattoliche, come Pro Vita, che irrompono, attraverso una visione politica sovranista, sulla libertà altrui”.
Lo sfogo della Pascale
“Sarò sicuramente al Pride di Napoli il primo di luglio, conto anche di andare a Milano. Dove riesco, ci sono. – rassicura poi Francesca Pascale prima di attaccare nuovamente la Meloni – Dovrebbe esserci una destra che non sia oscurantista. Ma quella italiana è una destra nostalgica. Giorgia Meloni ha attorno una classe dirigente non solo nostalgica, anche stantia. Credo crei problemi pure a lei. Almeno lo spero. Il mio desiderio, anzi il mio scopo di maternità c’è sempre stato e c’è.
Ma non vorrei mettere al mondo un figlio che sia discriminato. Spero che arrivi il giorno in cui nel nostro Paese non accada più che si discriminino i figli delle famiglie arcobaleno. Attendo quel giorno. A me più che gli elettori di destra, mi spaventano i cattolici integralisti fanatici come la ministra Roccella. Alla Meloni chiedo di guardare in faccia la realtà della comunità Lgbtq+, che non è una ‘carnevalata’, come loro amano dire. Bensì è fatta di tante espressioni di famiglie, di tanti modelli che vanno rispettati e tutelati”, conclude.
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