Una Sicilia che rischia di diventare dinamite pronta a esplodere, a causa dei ritardi nel programma di vaccinazione della popolazione e della gestione delle dosi. Una vera e propria lotta di classe, con i sindacati delle categorie del commercio che hanno mandato una lettera al governatore dell’isola Nello Musumeci minacciando lo sciopero: “I lavoratori sono esposti a un rischio sicuramente maggiore di altre categorie già inserite nella campagna vaccinazioni” è stata la presa di posizione di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.
A scatenare la rabbia di tanti cittadini e lavoratori siciliani, è stata la notizia che la Regione ha chiesto l’inserimento degli avvocati nel programma per la somministrazione delle cure. Prima sono stati i disabili gravissimi a definire il piano vaccinale “indegno”, lamentando di essere stati abbandonati dalla politica. Poi l’assessore alla Sanità Ruggero Razza ha annunciato che gli 11mila che ricevono l’assegno regionale saranno vaccinati subito. Respingendo però le accuse: “Si è molto più sicuri in un negozio che segue le regole che non in un’aula di tribunale”.
La polemica è proseguita tra feroci botta e risposta. Il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché ha chiesto di vaccinare i deputati in vista della Finanziaria. “Meglio se sta zitto” è stato la replica del M5S. I 28mila avvocati siciliani riceveranno la dose prima degli over 75. E questo perché, ha spiegato l’assessorato, per i secondi serve il vaccino Pzifer/Moderna mentre per i primi, così come per i docenti, le forze armate e quelle dell’ordine, si utilizza AstraZeneca che non prevede una copertura totale. Commessi e cassieri hanno così deciso di alzare la voce: stando al rapporto Inail sui contagi da Covid sul lavoro, impiegati del commercio e corrieri – con un’incidenza dei contagi del 1,6 – rientrano tra le categorie colpite.
Ma a lamentarsi, racconta Repubblica, sono state anche altre categorie, come i rider: “Ogni giorno incontriamo almeno 15 clienti più il personale dei ristoranti, non credo che sia coerente lasciarci indietro”. La dirigente dell’assessorato Sanità Maria Letizia Di Liberti assicura che arriverà il turno di commessi e corrieri “perché rientrano nei servizi essenziali. Ma non posso dare una data”. Perché la verità è che il problema, spiega il commissario per l’emergenza nel Palermitano Renato Costa, sono i vaccini “che arrivano a rilento”. Amareggiati gli avvocati: “Siamo una categoria veramente a rischio – ha detto il presidente dell’Ordine di Palermo, Giovanni Immordino – a Catania ci sono state vittime, a Palermo ci sono stati almeno cinque colleghi in terapia semi-intensiva. Abbiamo contatti con i clienti e frequentiamo i tribunali che sono affollatissimi. Vaccinarci non è un privilegio, è una questione di tenuta democratica: come si tutelano altrimenti i diritti?”.
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