Lo sgombero di Primavalle sta creando più di una polemica. E a ragione. Tutti ora si chiedono: lì sì ma Casapound no? Famiglie e bambini asserragliati sul tetto per resistere a uno sgombero annunciato da tempo e che ieri è andato in scena con un’operazione di polizia definita da più parti “militare”. Camionette, elicotteri, idranti, centinaia di agenti in tenuta antisommossa, blindati… Sembrava una guerra. Un intero quadrante di città, in uno dei quartieri più popolosi di Roma, trasformato in una vera e propria “zona rossa”.
Dall’ex scuola di via Cardinal Capranica qualcuno era già andato via. Non erano andati via, e sono rimasti sul tetto per tutta la notte con le madri, i tanti bambini che lì vivevano. 80, 90, dicono le cifre imprecise di chi abitava l’ex scuola. Quasi un centinaio, in una comunità fatta di marocchini, italiani, rumeni, algerini, qualche etiope e tunisini.
Terrorizzati prima, svegli di notte in attesa, e cacciati poi. Sulle immagini che vedono i bambini protagonisti di uno sgombero inedito prende posizione anche L’Avvenire, che si scaglia contro l’operazione. “A Primavalle via i bambini”, scrive il quotidiano della Conferenza episcopale italiana. Con un doppio binario che vede, per Avvenire, contrapposte due occupazioni. Questa, ormai conclusa, mentre immutata e ben lontana dalla minaccia di sgombero, ancora oggi dopo 15 anni resta un’altra occupazione: quella di CasaPound a via Napoleone III, a due passi dalla stazione Termini.
“Mentre a Primavalle viene sgomberata una ex scuola, nonostante la presenza di minori e le accertate condizioni di fragilità” (tra gli occupanti, anche un malato terminale, ndr), scrive Avvenire, “lo stabile di via Napoleone III all’Esquilino, occupato illegalmente da CasaPound, non viene toccato”. In 15 anni di occupazione “c’è stato un solo controllo e risale all’ottobre scorso. Non uno sgombero, dunque, ma una semplice perquisizione”. Del resto Salvini con quelli di Casapound ci va a cena (come testimoniano molte foto), veste le loro marche ci pubblica pure i libri. E quindi…
Il danno erariale causato dalle mancate riscossioni dei canoni per l’occupazione dell’Esquilino, ricorda ancora Avvenire, ammonta a 4,6 milioni di euro. Lo stabile appartiene al Demanio. Il quotidiano parla apertamente di “due velocità nell’attività di allontanamento di cittadini abusivi nelle case di proprietà pubblica”. Una polemica che ritorna agli onori delle cronache periodicamente.
Restano, ora, le immagini di questi bambini che, con i genitori, libri in mano o trolley trascinato pesantemente, abbandonano quella che che hanno chiamato “casa” magari per tutta la loro breve vita. Molti sono nati qui. Altri sono figli di ragazze e ragazzi che a loro volta qui hanno vissuto per tutta la vita. A Primavalle vanno a scuola. E ora non sanno nemmeno più dove verranno (de)portati.
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