Per la prima volta dopo il lontano 1891, un membro della Royal Family è chiamato a testimoniare in un’aula di tribunale. L’ultima volta fu l’erede al trono, Principe Edoardo, a finire sotto i riflettori per il cosiddetto scandalo del Royal Baccarat, una vicenda di imbroglio a carte che trasformò la Regina Vittoria in una furia. Questa volta, 132 anni dopo, è il turno del Principe Harry, chiamato a comparire all’Alta Corte di Londra.
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Il principe Harry in tribunale
Il padre, Re Carlo, ha definito la decisione del figlio come “una mossa suicida”, almeno secondo la biografia del secondogenito ribelle. In coincidenza con l’evento, il Re ha deciso di allontanarsi da Londra per una settimana di vacanza in Transilvania, forse nella speranza di distanziarsi quanto più possibile dalle potenziali ripercussioni dello scandalo. A differenza del Principe Edoardo, Harry si presenterà in tribunale di sua sponte, pronta ad affrontare quella che lui considera la battaglia di una vita. Il Duca del Sussex è in guerra con i tabloid e i media, accusati di avergli rovinato la vita e la salute mentale, di aver forzato la sua fuga in California con la moglie Meghan, e di aver contribuito, in ultima istanza, alla morte di sua madre Diana.
I tre processi di Harry e Meghan
Harry e Meghan sono coinvolti in tre processi, tutti legati a accuse di intrusione e diffamazione da parte dei media. Questo, che inizia domani in tribunale a Londra, è contro il gruppo editoriale del Daily Mirror, accusato di intercettazioni illegali e altre tattiche scorrette per ottenere scoop su vip e reali. Il Principe William, fratello di Harry e anch’egli vittima di queste pratiche, ha scelto di risolvere la questione con un accordo segreto e un “risarcimento monstre” da parte dei tabloid Sun e News of the World. Harry, tuttavia, è intenzionato a portare avanti la sua lotta, denunciando la connivenza, a suo avviso scandalosa, tra la monarchia e i tabloid inglesi.
Nell’autobiografia “Spare” e nel documentario con Meghan su Netflix, Harry ha spesso criticato William e il padre per aver privilegiato l’istituzione reale rispetto all’unità della famiglia. Ma ora, il contesto è diverso: Harry dovrà difendersi in tribunale, dove ogni sua parola potrà essere usata contro di lui. Un rischio enorme, con avvocati assoldati dai media pronti a smontare la sua narrativa, la sua credibilità, la sua reputazione. Eppure, per Harry, questa è la battaglia di una vita. Una partita di poker “all-in”, dove il rischio è alto, ma il bisogno di verità e giustizia lo è ancora di più.
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