Nelle scorse settimane, la rete è stata in fermento per la notizia secondo cui Google Maps tiene traccia di ogni tuo spostamento. Google registra e archivia tutto quello che facciamo, le attività web (come la navigazione, le ricerche sul motore di ricerca, la cronologia delle posizioni, l’uso delle applicazioni e molto altro) e le salva sul suo archivio di informazioni; questo avviene se e solo se siete collegati al vostro account Google, ammesso che ne abbiate uno. In questo caso le informazioni sono salvate e accessibili direttamente da browser.
Tuttavia, il rilevamento della posizione non è una novità e Google non è l’unico a monitorare i tuoi movimenti. Molte applicazioni come Facebook e Twitter ti controllano costantemente, ma la maggior parte degli utenti non ne sono consapevoli finché non controllano le loro impostazioni di localizzazione. Google e Facebook offrono mappe per la cronologia delle posizioni, quindi meglio sapere esattamente ciò che ogni sito sa sul tuo conto e, naturalmente, come disattivarlo.
La cronologia rappresenta “un’arma a doppio taglio”
Può infatti essere un rischio per la privacy ma può anche rivelarsi uno strumento molto utile per risalire a siti Internet interessanti ed a ricerche effettuare in rete (come, nel tuo caso, utilizzando Google) di cui si erano smarriti i dettagli. Tra le svariate funzionalità messe a disposizione dal gigante di Mountain View, troviamo anche la famigerata cronologia delle posizioni. Sebbene la nostra prima reazione potrebbe essere quella di disabilitare il rilevamento della posizione di Google, in realtà potresti trarre beneficio da questa funzione. Ecco perché. L’assistente virtuale di Google ha un gran bisogno di sapere esattamente dove ti trovi in ogni momento. In base alla posizione e al traffico, ti può suggerire quando sarebbe meglio partire per arrivare in orario ad un appuntamento.
Ti fornisce anche informazioni rilevanti relative alle località vicine, come le fermate degli autobus o i ristoranti. La cronologia delle posizioni permette a Google di darti consigli pertinenti sui risultati delle ricerche nonché le informazioni meteo della città in cui ti trovi. Google Now dimostra quindi, quanto sia indispensabile per la tempistica degli spostamenti. Ma le persone che amano la privacy più della comodità possono disabilitare Google Now e la Cronologia delle posizioni. La cronologia delle posizioni ha memoria di tutti i tuoi spostamenti, sin dal primo accesso effettuato. Il tracciamento viene attivato automaticamente, nel momento in cui si associa il dispositivo con un account Google.
Leggi anche: Privacy: smartphone tracciabili anche senza GPS
Disattivare la cronologia delle posizioni
Non tutti i possessori di dispositivi Android sanno che tutti gli spostamenti effettuati vengono salvati online nella Cronologia delle posizioni. La visualizzazione dei dati sulla mappa dura un massimo di trenta giorni, ma non sono previsti limiti di tempo per quanto concerne la durata sulla “Dashboard”. I movimenti vengono registrati in alcune occasioni anche a GPS spento. Il problema riguarda chiunque abbia un telefono Android e utenti di iPhone che utilizzano Google Maps sui propri dispositivi, secondo il rapporto AP, che i ricercatori della Princeton University hanno verificato. Questo è più di due miliardi di persone. La pagina di supporto di Google per la gestione e l’eliminazione della tua Cronologia delle posizioni indica che, una volta disattivato, “i luoghi che utilizzi non vengono più archiviati. Se disattivi la Cronologia delle posizioni per il tuo account Google, è disattivata per tutti i dispositivi associati a tale account Google “. L’indagine dell’AP ha scoperto che non è vero. In effetti, disattivando la Cronologia delle posizioni, Google impedisce di creare una cronologia della posizione che è possibile visualizzare. Alcune app ti seguiranno e conserveranno i dati relativi alla posizione con timestamp dai tuoi dispositivi.
Leggi anche: Tecnologia: Google potrebbe tornare in Cina, ecco perché
Per disattivare effettivamente il rilevamento della posizione, Google afferma che devi accedere a un’impostazione nascosta nel tuo account Google denominata Attività web e app, che è impostata per impostazione predefinita per condividere le tue informazioni, inclusi non solo la posizione ma l’indirizzo IP e altro ancora. Trovare quell’impostazione non è facile. Affatto. Per sospendere la memorizzazione delle vostre posizioni dovrete accedere al proprio account Google su un browser su iOS o sul desktop o tramite il menu delle impostazioni di Android. Nel browser, accedi alle impostazioni dell’account trovando l’ account Google nel menu a discesa nell’angolo in alto a destra, quindi vai su Informazioni personali e privacy , scegli Vai a Le mie attività , quindi nel menu di navigazione sinistro fai clic su Controlli attività . Una volta lì, vedrai l’impostazione chiamata Attività web e app , che puoi disattivare.
Ognuno di noi lascia tracce ovunque
Ognuno di noi lascia tracce ovunque, tanto più se nelle sue tasche si trova perennemente un GPS. Cronologia delle posizioni è solo un singolo esempio sulla capillarità delle informazioni che lasciamo in maniera a volte indesiderata su internet sulla base dei servizi che utilizziamo. Non sappiamo se e come Google utilizzi questi dati. Questo significa però che chiunque abbia l’accesso al nostro account, o chiunque riesca ad entrare in maniera illecita, non solo avrà la possibilità di leggere i nostri dati sensibili e le nostre e-mail, ma riuscirà anche a scoprire quali sono i luoghi che frequentiamo più di sovente e tracciare i nostri movimenti nel tempo. Le coordinate geografiche nascoste nelle foto la galleria sincronizzata con WhatsApp e quindi con Facebook. Le telecamere sui treni, nelle metro, negli autobus. Le chiamate, la connessione dati, gli ormai defunti SMS. Potrei continuare all’infinito. Insomma la comodità ha ucciso la privacy, per pigrizia.
Leggi anche: Google Glass: potrebbe presto diventare uno strumento importante per i bambini autistici