Colpo di scena nel processo che vede imputato Roberto Saviano per diffamazione nei confronti di Giorgia Meloni. Il 13 dicembre si è tenuta la terza udienza del procedimento contro lo scrittore napoletano. Lui si sfoga sui social prima di entrare in aula anche contro Matteo Salvini. Ma la notizia è che il conduttore di Piazzapulita, Corrado Formigli, chiede ai giudici di poter testimoniare in suo favore.
“Pare che questo processo (che mi vede imputato) sia una vera e propria eccezione, perché di norma i processi in Italia procedono lenti, lentissimi. – si sfoga Roberto Saviano su Instagram prima della terza udienza – Pensate che dal 2008 sono coinvolto come vittima, nel processo per minacce mafiose che ho subito dal clan dei Casalesi. In quindici anni non si è ancora celebrato il secondo grado. Ironia della sorte: quando sono vittima i processi procedono lenti, quando sono imputato mettono il turbo”.
“È stato escluso Matteo Salvini come parte civile, probabilmente temeva di essere messo in ombra dal primo ministro Meloni e quindi è andato in rincorsa per cercare di partecipare a questo processo. – ironizza lo scrittore – Ma non ci sarà. È stata solo una strategia come fa solitamente per cercare di avere solo clamore mediatico temendo che Meloni gli tolga il palio della visibilità. Giorgia Meloni non sarà testimone in questo processo. – continua Roberto Saviano – Non è stata chiamata né dal pm né dalla parte civile e quindi io mi troverò a rispondere del reato di cui mi accusano e non avrò il confronto con Meloni che probabilmente teme una certa debolezza in questo processo, perché qualora ascoltati nel dibattimento dovranno comunque rispondere delle scelte politiche fatte in questi anni che sono poi la materia del mio giudizio nei loro confronti. Quindi è gravissimo il sottrarsi del primo ministro a questo processo”.
Ieri 13 dicembre terza udienza processo #Meloni che si è costituita parte civile ma non testimonierà. I processi penali si celebrano in Tribunale non in televisione, accettando il confronto tra le parti in aula, non rifuggendolo, altrimenti non è giustizia ma arroganza del potere pic.twitter.com/nsiRvJ8Ujs
— Roberto Saviano (@robertosaviano) December 14, 2022
“Ieri 13 dicembre terza udienza processo Meloni che si è costituita parte civile ma non testimonierà. I processi penali si celebrano in Tribunale non in televisione, accettando il confronto tra le parti in aula, non rifuggendolo, altrimenti non è giustizia ma arroganza del potere”, ribadisce poi su Twitter. Il suo appello viene subito raccolto da Corrado Formigli.
“Non bisogna spegnere la luce su questo processo che segna un punto di svolta sul diritto di critica anche radicale dell’esercizio del potere politico da parte di un potere autonomo, quello dell’informazione. – dichiara il giornalista – Testimonierò volentieri al processo per raccontare ai giudici il contesto in cui le parole di Saviano su Meloni e Salvini sono state da lui pronunciate a Piazzapulita”. “Questo non è un processetto. – avverte invece il legale di Roberto Saviano depositando una lista di testimoni che comprende ministri e protagonisti del soccorso in mare – Se non vogliamo le politiche del soccorso in mare dello schieramento sovranista non possiamo cogliere la natura della critica del mio assistito”.
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