In uno dei filoni d’inchiesta del Vaticano sulla gestione impropria dei fondi della segreteria di stato, risulta indagato il cardinale Angelo Becciu.
L’accusa è di associazione a delinquere. La conferma ufficiale arriva ai giornalisti direttamente dal promotore di giustizia, Alessandro Diddi, che in apertura della trentasettesima udienza di questo articolatissimo processo, ha riferito dell’esito della rogatoria per l’ipotesi di reato associativo.
Il Tribunale di Sassari ha trasmesso in Vaticano i risultati degli accertamenti condotti sulla Cooperativa Spes di Ozieri, guidata dal fratello del cardinale Becciu, Antonino.
Non è tutto, però, perché la nipote del cardinale, figlia di Antonino, avrebbe anche registrato una telefonata tra il cardinale e papa Francesco. Lo ha riferito ancora il Promotore di giustizia vaticano, Alessandro Diddi.
Diddi ha riferito in aula che il cardinale Becciu e altre tre persone, compresa la nipote Maria Laura Zambrano, nella giornata del 24 luglio 2021, telefonò al pontefice per chiedergli sostegno.
Nel corso della stessa telefonata, intercorsa tra un Bergoglio ancora convalescente e dimesso dall’ospedale da meno di venti giorni, Becciu domanda anche la conferma che era stato lui ad autorizzarlo a pagare il riscatto per la liberazione della suora colombiana Cecilia Narvaez Angori, rapita il 7 gennaio 2017 in Mali e che venne poi liberata il 9 ottobre del 2021.
Diddi riferisce anche che nel corso di quella telefonata, riprodotta in aula a porte chiuse, il papa sarebbe rimasto “perplesso” dalle richieste di rassicurazione del porporato. Ma ciò che è emerso è stato anche il fatto che il contenuto della conversazione sarebbe stato registrato sul cellulare della stessa Zambrano, in seguito sequestrato dai magistrati sardi, e non frutto di una intercettazione telefonica.