Sono arrivate le assoluzioni anche per il terzo processo “Ruby”, ma non tutte le cosiddette “olgettine” si sentono grate nei confronti di Silvio Berlusconi. Karima El Mahroug, proprio la “Ruby Rubacuori” cui era intestata la vicenda giudiziaria, ha voluto ribadire il suo affetto verso l’ex presidente. Barbara Guerra, invece, rilascia dichiarazioni al vetriolo: “Tredici anni della mia vita completamente persi. Sono stata rovinata“.
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Barbara Guerra contro Silvio Berlusconi: “Mi ha rovinata”
Classe 1978, originaria di Como, anche Barbara Guerra era accusata di falsa testimonianza nel processo Ruby bis. E di corruzione in atti giudiziari per aver ricevuto da Berlusconi una somma che si aggira intorno ai 235 mila euro. I giudici hanno considerato inutilizzabili le deposizioni. Hanno dunque assolto tutti gli imputati e le imputate, ma probabilmente la Procura di Milano ricorrerà in appello.
Nonostante questo, comunque, Barbara Guerra si è lasciata andare ad alcune considerazioni molto amare.
“La mia dignità è stata distrutta, da un giorno all’altro la mia carriera televisiva è finita”. Inoltre, aggiunge, “Silvio non hai mai speso parole per dire che conosceva la mia famiglia. E che ero una ragazza per bene come mi diceva quando ci vedevamo. Prometteva sempre di volerlo fare, di volere difendere la mia dignità. Solo promesse, mai mantenute”. Gli ultimi tredici anni, per lei, sono stati un “calvario giudiziario e mi sono ritrovata in una storia più grande di me“. È stata male per motivi “sia di salute che nella mia vita personale e professionale. Anni che non auguro a nessuno visto il peso di tutto ciò che ho dovuto subire. Un peso che mi ha logorato e scalfito, facendomi provare un continuo senso di inadeguatezza e sconforto”.
L’ex olgettina Barbara Guerra: “Ho avuto paura di morire”
L’ex showgirl è stata riconosciuta in alcune intercettazioni in cui usava toni molto forti. Anche nei confronti del leader di Forza Italia ed ex presidente del Consiglio. “Sono stata dipinta come una persona senza nessun valore, ma io vengo da una buona famiglia. Ho valori e principi, mio padre è un imprenditore. Che amo e che indirettamente ha subito i danni di immagine per tutto lo scandalo mediatico che è venuto fuori. Ed è grazie all’affetto e al supporto dei miei familiari che oggi sono ancora qui”.
“Più volte – ricorda Guerra – mi sono accorta di essere seguita, ma non ho mai capito bene lo scopo di essere controllata e da chi. Quando è morta Imane Fadil (una delle testimoni d’accusa, deceduta per una grave malattia, ndr) ho provato paura e dispiacere”.