Roma Prodi contro Matteo Renzi, al quale l’ex presidente del Consiglio ha riservato parole al veleno dopo lo strappo dal Partito Democratico per dar vita a Italia Vita: “Bellissimo nome. Un mio amico lo propose per uno yogurt forse per via dei fermenti vivi. Il problema è che lo yogurt ha una scadenza ravvicinata e questo per un partito può essere un problema”.
Sull’azione solitaria di Renzi, Prodi avverte: “Attenzione che i partiti personali funzionano la prima volta. Ripeterli crea problemi. Questo vale per tutti, per Renzi e forse anche per Salvini”. Un concetto sottolineato più volte: “Che tragedia i partiti di un uomo solo”. Per Prodi l’unità è fondamentale: “Sono contro ogni divisione. La pensavo così anche quando il gruppo di Pier Luigi Bersani ha lasciato, temporaneamente, i Democratici”.
L’uscita di Renzi “era assolutamente prevedibile. Ma ugualmente inspiegabile nei tempi. Non si può operare per costruire un governo e immediatamente mettere un’ipoteca sullo stesso governo”. Sull’aspetto della tenuta del governo, comunque, “la scelta di Renzi ha meno importanza di quella che le si attribuisce. Adesso il suo eventuale distacco dal governo sarebbe palese e quindi lo pagherebbe più di prima”.
Prodi resta duro nei confronti di Renzi: “Nei partiti è obbligatorio saper stare in minoranza e confrontarsi continuamente nelle sedi appropriate anche quando si perde. Rifugiarsi alla Leopolda non sostituisce il confronto di un congresso aperto a tutte le tesi”.
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