Anche se il clamore mediatico intorno al Covid e ai vaccini è calato (anche questo è voluto, perché è adesso che si sta per arrivare alla verità), non passa giorno in cui emergono nuovi studi e nuove ricerche sui cosiddetti “vaccini” mRna. L’ultima è davvero incredibile. Soprattutto per chi ha abboccato a tutte le bugie di Stato proferite per conto di Big Pharma. Per noi, in realtà, è solo l’ennesima conferma che aspettavamo. “Le proteine spike, quelle del coronavirus, accelerano la formazione dei coaguli che, spesso, non sono sensibili all’eparina”. Lo ha detto Sofie Nystrom dell’Università Linkoping in Svezia, intervenendo alla 55a sessione dei seminari internazionali per le emergenze planetarie in corso al centro ‘Ettore Majorana’ di Erice.
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La dichiarazione di Sofie Nystrom, che è alla guida di un gruppo di ricerca che sta analizzando in laboratorio i frammenti sintetici di proteine virali, è molto importante perché conferma quello che si sa da tempo: la proteina spike, esattamente quella dei vaccini mRna forma coaguli che possono poi rivelarsi mortali. Non è un caso, infatti, il boom di morti per malori improvvisi negli ultimi due anni, cioè da quando c’è stata la vaccinazione di massa. “Il nostro studio – ha detto la Nystrom – ha evidenziato che ci sono frammenti peptici che tendono a precipitare in vari organi, determinando dei danni, come al cuore, reni, fegato, pancreas e cervello“.
Sofie Nystrom, la ricerca sulla proteina spike
Ha concluso il suo intervento Sofie Nystrom affermando che “nello specifico per la proteina Spike è emerso che questa accelera la precipitazione di altre proteine, ad esempio le proteine dei prioni e Amyloid beta”. Da qui la necessità di continuare a studiare i suoi effetti. Molti ne parleranno a proposito del cosiddetto “long Covid“, in realtà è importante mettere in relazione questo studio con i vaccini che hanno iniettato a gran parte della popolazione mondiale, nella maggior parte dei casi sotto ricatto, minacciando la perdita di libertà personali e del lavoro.