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Green Pass, choc nelle chat dei vigili: “È come il nazismo”

Dopo la Francia e la Grecia anche l’Italia viene agitata dal fronte no-vax e no-Green pass. Scoppiano le proteste a causa del decreto legge sul Green pass. A Torino in migliaia sono scesi in piazza Castello per manifestare contro la misura imposta dal governo che restringe la fruizione di numerosi servizi ai soli soggetti vaccinati. La manifestazione, che non è stata improvvisata ma è stata annunciata nei giorni scorsi sui social network, ha raccolto molte adesioni. In piazza c’era anche una rappresentanza di ItalExit, oltre che di Forza Nuova Torino. Il grosso dei presenti, però, si definisce “apartitico”. (Continua a leggere dopo la foto)

Come racconta Il Giornale, i manifestanti hanno urlato: “Libertà, Libertà”. Sono stati scanditi anche numerosi slogan contro il Green pass e sono state riservate bordate di fischi al nome del generale Figliuolo, il supercommissario all’emergenza Covid voluto da Draghi e che ieri ha detto, dall’alto della sua divisa, di volere entro il 20 agosto l’elenco di tutti gli italiani no-vax. In piazza Castello a Torino, tra i manifestanti c’era anche Italexit. “Il governo vuole l’apartheid e i commercianti non saranno complici”, ha dichiarato Roberto Mossetto, segretario della sezione torinese del partito di Gianluigi Paragone. “Ognuno dev’essere libero di scegliere”, dicono dalla piazza i manifestanti, che non si definiscono no-vax ma piuttosto free-vax. (Continua a leggere dopo la foto)

Anche a Roma la situazione non è delle migliori. Nelle chat private di alcuni agenti della polizia municipale romana è cominciata a circolare una bandiera nazista a tinta verde, proprio come il colore del certificato. E accanto una scritta: “Green pass obbligatorio, lotta perché non accada”. Il segretario romano del Sulpl, il sindacato dei lavoratori della polizia municipale, al Messaggero arriva sostanzialmente a rivendicare quel messaggio: “Il paragone con il nazismo è improponibile? – dice Marco Milani – Forse sembrerà improponibile oggi, ma quando c’era il nazismo la stessa scienza ti diceva per esempio che l’omosessualità era una malattia e quindi se non ti curavi dovevi metterti la stella gialla. Ora, ottant’anni dopo, la scienza dice cose diverse”.

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