Un incontro a tre, lontano da orecchie indiscreti ma attenti a farsi ben vedere da fotografi e cronisti, per dare l’impressione di una tregua dopo tanti giorni di schermaglie: Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti hanno provato a chiudere così, con un faccia a faccia a Cernobbio sul lago di Como, il caso esploso con le recenti tensioni interne al centrodestra, coalizione sembrata sempre più spaccata in un crescendo di divisioni che hanno toccato il culmine con l’introduzione del Green pass.
“Governeremo insieme” hanno annunciato i leader di Fratelli d’Italia e Lega, mostrandosi sorridenti e apparentemente riconciliati. Tutto vero o soltanto una passerella per la stampa? Di sicuro un messaggio voluto, presentarsi al mondo della finanza e dell’impresa riunito a Cernobbio felici, pronti a una sfida comune. Mettendo anche nel mirino qualche bersaglio comune, come il reddito di cittadinanza contro il quale entrambi si sono scagliati. Giorgia Meloni, con una battuta già pronta da giorni, lo ha definito pubblicamente “metadone di Stato”.
Una serenità ritrovata quanto mai opportuna davanti alle telecamere, perché nel frattempo le tensioni interne, invece che svanire, sono in realtà cresciute. A preoccupare sono le prossime amministrative dove, stando ai sondaggi, il centrodestra rischia di perdere clamorosamente a Napoli, Milano e Bologna, con ballottaggi che fanno paura a Torino e Roma. Non a caso, dopo Cernobbio Meloni è volata a Milano per dare manforte al candidato Bernardo, che non parte con i favori del pronostico.
“Niente di male se alcuni di noi hanno scelto di essere al governo e altri no – ha detto Meloni prima di lasciare la kermesse – io capisco, semmai saranno gli elettori a valutare le scelte di ognuno”. Modo elegante di ricordare a tutti che il leader della coalizione è semplicemente quello con il maggior consenso elettorale, ovvero lei stessa. Salvini avvisato…
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