Si è finalmente formata e definita la squadra completa di governo. Dopo la nomina di Mario Draghi premier questo era l’ultimo tassello per dare il via effettivo all’esecutivo. E tra i nomi che i vari partiti sono riusciti a piazzare ce n’è più di qualcuno che fa storcere il naso. Non solo la leghista Borgonzoni come sottosegretaria alla Cultura (in campagna elettorale diceva che erano anni che non leggeva un libro), ma anche Stefania Pucciarelli e Rossano Sasso, le cui “nobili” gesta sono state rievocate dal Fatto Quotidiano. Cosa hanno fatto in passato per essere riusciti a ottenere oggi un posto così di privilegio? (Continua a leggere dopo la foto)
“Uno organizzava flash mob per una violenza sessuale in spiaggia urlando al ‘bastardo irregolare’ che si è poi rivelato innocente. L’altra mise un like al commento di un utente su Facebook che recitava così: ‘La prima casa agli italiani, agli altri un forno gli darei’, e una volta, mentre viaggiava in treno, ci tenne a sottolineare di essere ‘l’unica italiana in un vagone pieno di stranieri, tutti di colore. Tutti sprovvisti di biglietto’. Adesso il primo, Rossano Sasso, sarà sottosegretario all’Istruzione, mentre la seconda, Stefania Pucciarelli, rivestirà lo stesso ruolo al ministero alla Difesa. Entrambi in quota Lega”. (Continua a leggere dopo la foto)
Scrive Il Fatto: “La senatrice Pucciarelli finì già al centro delle polemiche quando durante il Conte 1 venne scelta come presidente della Commissione diritti umani. Una settimana prima sulla sua pagina Facebook aveva pubblicato la foto di una ruspa che distruggeva un campo nomadi a Castelnuovo Magra (La Spezia) accompagnata dalla scritta: ‘Un altro passo avanti per ristabilire la legalità’. Un anno più tardi, Pucciarelli era di nuovo incappata in una delle sue invettive”, quella del treno. Nel messaggio diceva anche: “Grazie Pd. Grazie Renzi. E ora grazie a Giuseppi e ai 5S”. Adesso è in un governo con dem, renziani e grillini. (Continua a leggere dopo la foto)
“Molti ricorderanno invece Sasso per un fotoritocco che fece arrabbiare perfino Bobo Maroni. Il deputato barese, neo sottosegretario all’Istruzione, era stato immortalato mentre sfilava verso piazza Duomo a Milano per il comizio di Matteo Salvini. Dietro altri manifestanti e bandiere. Compresa una, chiarissima: “Prima il Nord”. Sasso, barese e candidato in collegi del Mezzogiorno, la postò sui social. Poi si accorse della scritta verde su sfondo bianco, inequivocabile messaggio del leghismo che fu, e corse ai ripari cancellando lo scatto e riproponendolo dopo un passaggio su Photoshop che permise di cancellare quel “Prima il Nord” che cozzava con le sue origini e rischiava di diventare un boomerang di fronte al suo elettorato di riferimento, quello pugliese”.
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