Vladimir Putin costretto a scusarsi con Israele dopo le parole del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov sulle origini ebraiche di Hitler, pronunciate durante il talk show italiano Zona Bianca. Il presidente russo ha avuto un lungo colloquio telefonico con il Primo ministro israeliano Naftali Bennett nel corso del quale, come riporta una nota di Gerusalemme, sono arrivate le scuse del Cremlino.
“Il Primo ministro ha accettato le scuse del presidente Putin per le osservazioni di Lavrov e lo ha ringraziato per aver chiarito il suo atteggiamento nei confronti del popolo ebraico e della memoria dell’Olocausto”, si legge nella nota diffusa dall’ufficio stampa del Primo ministro israeliano Bennett dopo la conversazione telefonica avuta con Putin.
Un aspetto, quello delle scuse del presidente russo per le dichiarazioni di Lavrov su Hitler, che il comunicato reso noto dall’ufficio stampa del Cremlino aveva per così dire tralasciato. Durante il colloquio, Bennett avrebbe anche chiesto a Putin di “esaminare le opzioni umanitarie” allo scopo di favorire l’evacuazione dei civili da Mariupol. “Una richiesta arrivata dopo il colloquio di ieri di Bennett con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky”, si legge nella nota israeliana.
“Il 30 marzo i militari russi sono usciti da Bucha. – aveva detto Lavrov a Zona Bianca – Il sindaco ha dichiarato la vittoria dicendo che Bucha era tornata alla vita normale e poi dopo tre giorni hanno cominciato a far vedere questi morti non voglio approfondire questo aspetto perché è talmente evidente che sia un fake che qualsiasi osservatore lo può capire dal primo sguardo. Quando dicono che nazificazione può esserci se Zelensky è ebreo, anche Hitler aveva origini ebraiche quindi non significa assolutamente nulla”. Un mezzo passo falso, quello compiuto dall’esperto Lavrov, che stavolta ha costretto Putin a chinare la testa di fronte a Israele.
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