Una trattativa andata in scena l’estate scorsa, quella per finanziare la Lega di Salvini con i soldi della Russia di Putin. Nascondendo il sostegno che arrivava da oltre i confini dietro una compravendita petrolifera. Lo dimostra, racconta l’Espresso, un documento del 24 luglio. Un’offerta inviata da Gianluca Savoini, l’uomo del Carroccioa Mosca, e ricevuta da una società russa che condivide gli uffici con due aziende intestate all’oligarca Konstantin Malofeev.
Secondo la testata, la trattativa sarebbe proseguita il 18 ottobre, con l’incontro all’Hotel Metropol, a pochi passi dal teatro Bolshoi e dalla piazza Rossa. Quel giorno Savoini si sarebbe seduto nella hall dell’albergo con tre russi e due italiani. Dopo un’introduzione politica, Savoini avrebbe lasciato la parola ai “nostri partner tecnici” per discutere i termini dell’affare. A vendere il gasolio sarebbe stato Rosneft, dicono i russi. Dall’altra parte Eni avrebbe invece fatto l’acquirente, per un totale di 3 milioni di tonnellate di diesel.
Il diesel sarebbe stato venduto dalla major russa con uno sconto minimo del 4 per cento sul prezzo Platts, il principale riferimento del settore. Quel 4 per cento di sconto sarebbe il finanziamento per la Lega. L’Espresso chiarisce di non sapere se la trattativa sia poi andata in porto fino in fondo. Ma si dice sicuro dell’esistenza dell’accordo.
Savoini nei giorni scorsi aveva affidato al giornale Sputnik la sua replica:”Non ho nulla da dire riguardo alle accuse e alla ricostruzione inventata degli eventi, di cui mi sento libero di parlare con i miei avvocati. Posso solo dire che non ho partecipato a nessuna trattativa e non ho mai ricevuto un singolo rublo né da Mosca né da nessun altro”. Ma l’Espresso ha pubblicato foto che lo vedono all’interno dell’Hotel Metropol e sostiene che il piano per finanziare la Lega sia stato effettivamente discusso.
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