Vladimir Putin torna a minacciare l’Occidente. Ma stavolta i toni utilizzati dal presidente russo sono ancora più minacciosi e diretti del solito. Durante un incontro con i capi dei deputati della Duma, Putin non usa mezzi termini per avvertire la coalizione dei paesi occidentali, uniti nella Nato, che se proveranno a sfidare la Russia sul campo di battaglia, dovranno subire la dura reazione di Mosca.
“Dovrebbero sapere che, tutto sommato, in Ucraina non abbiamo ancora cominciato a fare la guerra sul serio. – così Vladimir Putin apre minaccioso il suo intervento di fronte ai capi dei deputati russi – Li sentiamo dire che vogliono batterci sul campo di battaglia. – attacca facendo riferimento ai leader occidentali – Che cosa possiamo dire, lasciamo che ci provino. Non respingiamo i negoziati di pace, ma coloro che oggi rifiutano dovrebbero sapere che più si va avanti, più difficile diventerà per loro negoziare con noi”, puntualizza il presidente russo.
Putin accusa inoltre l’Occidente di “voler combattere fino all’ultimo ucraino”. A suo modo di vedere i suoi avversari della Nato “hanno fatto male i loro calcoli. Non è successo e sono sicuro che non succederà (che la sua leadership possa indebolirsi, ndr)”. Insomma, secondo il numero uno del Cremlino, i suoi nemici “non volevano soltanto colpire duramente l’economia russa con le sanzioni. Volevano anche seminare discordia. Devastare la società e demoralizzare le persone”, conclude precisando che questo obiettivo non è stato assolutamente raggiunto.
Intanto, la situazione sul campo di battaglia del Donbass si fa sempre più complicata per l’esercito di Kiev. Con il passare dei giorni e dei mesi, infatti, la potenza dell’artiglieria russa, unita ad un nuovo modo iper tecnologico di combattere la guerra bloccando le trasmissioni satellitari, sta permettendo all’esercito con la Z di avanzare sempre più in profondità in territorio ucraino. Il rischio ora è persino di un tracollo delle milizie agli ordini del presidente Volodymyr Zelensky.
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