La Russia consuma una sua prima piccola vendetta ai danni dell’Italia e di altri Paesi occidentali. Il ministero degli Esteri russo ha infatti reso noto di aver convocato l’ambasciatore italiano a Mosca, Giorgio Starace, per comunicargli la decisione di espellere 24 diplomatici italiani dal suolo russo. Insieme agli italiani, subiranno la stessa sorte anche decine di diplomatici francesi e spagnoli. La decisione russa arriva dopo qualche settimana da quella, identica, presa da quasi tutti i governi occidentali di cacciare i suoi rappresentanti diplomatici perché sospettati di essere delle spie.
È durato circa 40 minuti l’incontro tra i rappresentanti del ministero degli Esteri russo, il cui titolare è Sergei Lavrov, e l’ambasciatore francese a Mosca Levy. Al termine del faccia a faccia, il diplomatico transalpino ha dovuto prendere atto dell’espulsione di 34 diplomatici di Parigi. Lo stesso destino toccherà in sorte nelle prossime ore a 24 italiani e a 27 spagnoli.
Intanto la situazione sul campo di battaglia in Ucraina è ancora fluida. Circa un migliaio di soldati ucraini si sono arresi ai russi e sono usciti dal bunker della acciaieria Azovstal di Mariupol. Ma, secondo le ultime indiscrezioni, nei cunicoli sotterranei rimangono ancora diverse centinaia di uomini e donne. Tra di loro anche gli ufficiali più alti in grado, sia dell’esercito di Kiev che del battaglione Azov. “Ci sono ancora molte persone rimaste ad Azovstal. E continuiamo a negoziare per farle uscire da lì”, dichiara alla Bbc il viceministro della Difesa ucraino Hanna Maliar.
Dal Donbass, invece, non giungono buone notizie per l’esercito ucraino. I bombardamenti russi sulle postazioni di Kiev si stanno facendo sempre più pesanti con il passare dei giorni. E l’esercito di Mosca è già riuscito a penetrare nelle linee del nemico in diversi punti. Ora il rischio per una parte consistente dell’esercito ucraino è quello di rimanere intrappolato nelle sacche formate dalla manovra a tenaglia che i putiniani stanno effettuando.
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