Luigi Di Maio protagonista dell’apertura dell’ultima puntata di Piazzapulita. Il ministro degli Esteri illustra al conduttore Corrado Formigli la posizione italiana sulla guerra tra Russia e Ucraina. Annuncia che le sanzioni contro Vladimir Putin non sono finite. Ma allo stesso tempo puntualizza che l’Europa non vuole entrare in guerra con la Russia. E, soprattutto, che non voleva offendere nessuno quando ha detto durante Dimartedì che Putin è peggio di un animale.
Di Maio spiega come le sanzioni imposte dall’Occidente stiano “danneggiando pesantemente” l’economia della Russia. Importante anche “il sostegno dato al popolo, al governo e all’esercito ucraino. Ma ciò che più conta è il lavoro diplomatico che si sta svolgendo “per portare Putin seriamente intorno a un tavolo”. Ma Formigli obietta che il presidente russo ha appena confermato che il suo esercito non si fermerà fino alla conquista totale dell’Ucraina. Cosa fare allora? “Non abbiamo finito con le sanzioni. – minaccia allora Di Maio – Ma l’alternativa alle sanzioni è la guerra a livello continentale. Noi questo non lo vogliamo. Dobbiamo continuare a sostenere Zelensky”.
“Ridefinirebbe Putin più feroce di un animale, come ha detto?”, domanda a bruciapelo Formigli al suo ospite. “Guardi sono il primo a dirlo. Toni troppo alti e un rappresentante delle istituzioni non si dovrebbe mai rivolgere così ad un altro rappresentante delle istituzioni”, si scusa subito Di Maio. “Insomma le è scappata questa frase”, chiosa il conduttore.
“Le posso dire questo. Io ogni sera nell’unità di crisi faccio una riunione in cui, grazie anche al nostro ambasciatore in Ucraina, contiamo i morti, vediamo quali ospedali o edifici civili hanno colpito le bombe. Vediamo le famiglie ucraine sotto le bombe. Sono immagini che ti rimangono impresse e che non vedevamo da 80 anni nel continente europeo”, prova a giustificarsi il ministro. “Io non volevo e non voglio rivolgere accuse o offese personali a nessuno. Però ribadisco che la guerra di Putin in Ucraina è assolutamente atroce e va fermata portando al tavolo le parti e trovando una soluzione di pace con la diplomazia”, conclude Di Maio.
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