Il campo ha emesso un verdetto sorprendente: la Germania ha perso la sua partita d’esordio ai Mondiali per la seconda volta nella sua storia. In Qatar la formazione teutonica ha perso per una rete a due contro il Giappone. Ma le premesse dell’incontro andavano ben oltre il suo portato sportivo.
La Germania negli ultimi anni è diventata una delle federazioni sportive più attente ai messaggi sociali, in particolare quelli che riguardano l’inclusività sulle questioni di genere. Il suo giocatore simbolo è il suo capitano e campione assoluto, il portiere Manuel Peter Neuer, oggi protagonista assoluto anche della parte sportiva dell’evento, con le sue miracolose parate, che però non sono servite a evitare la sconfitta.
Proprio da lui è partita anni fa la possibilità di manifestare la vicinanza alla comunità Lgbtqia+ indossando la fascia da capitano color arcobaleno. Sul suo esempio era stata elaborata la fascia da capitano “One Love” in cui il cuore centrale rappresentava i colori arcobaleno.
Ma la Fifa aveva avvertito da subito che gli arbitri avrebbero controllato che i capitani non indossassero la fascia, pena l’ammonizione preventiva. Che, insieme alle eventuali ammonizioni dopo il triplice fischio finale sono fattispecie previste nel regolamento del gioco del calcio.
L’eventualità di penalizzare i giocatori più rappresentativi delle formazioni nazionali ha di fatto stroncato le possibilità di manifestare il proprio pensiero in un paese, come il Qatar, il cui ambasciatore e delegato allo Sport ritiene che l’omosessualità sia una malattia mentale.
E così a indossare la fascia per la Germania, proprio nell’incontro pre-partita con il presidente Fifa, Gianni Infantino – autore di un discorso di apertura davvero imbarazzante e inopportuno – è stata anzitutto la ministra dell’Interno Nancy Faeser.
Ma poi, prima del fischio d’inizio, dato che è stato impedito alla squadra di manifestare il proprio dissenso, l’undici sceso in campo ha messo una mano davanti alla bocca, come a testimoniare che gli sia stata tappata la bocca.
Il gesto ha fatto il giro del mondo e ha raccolto applausi scroscianti anche dai tifosi presenti allo stadio qatariota.