Vi siete mai chiesti qual è il vino più antico del mondo? Che il nettare di Bacco sia una bevanda millenaria è risaputo. Moltissimi mosaici e arazzi riportano scene di tavole imbandite e calici alzati. Il vino è celebrato sin dall’antichità. Ma a quando risale esattamente la pratica di produrlo? E chi ha il primato? Ebbene, il vino più antico del mondo l’hanno trovato a casa nostra, precisamente in Sicilia, e ha ben 6mila anni.
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La scoperta
Come si trova un vino vecchio 6mila anni? Attraverso precise ricerche e continue analisi. Questa scoperta è stata fatta grazie al ritrovamento di un coccio di terracotta, situato vicino alla città di Agrigento, precisamente sul Monte Kronio, chiamato anche Monte San Calogero. Le analisi chimiche condotte dai ricercatori dell’Università di Catania e da esperti della Sprintendenza dei Beni Culturali hanno riscontrato tracce di acido tartarico e sali di sodio, che sono sostanze propriamente contenute nel vino. Le giare in questione, inoltre, risalgono all’epoca del Rame, quindi 4mila anni prima della nascita di Cristo. Grazie al lavoro dell’Università di South Florida, a Tampa, il team di ricerca seguito dalla direzione del Dott. Davide Tanasi, ha analizzato i residui rinvenuti nelle giare di ceramica che contenevano un vino prodotto 6mila anni fa. I reperti erano venuti alla luce già nel 2010, ma solo in questi mesi sono stati messi sotto la lente d’ingrandimento. Ciò è importantissimo, non solo per capire da quanti anni siamo effettivamente viticoltori, ma com’erano in effetti le abitudini culinarie e il commercio vinicolo nell’Età del Rame.
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Gli altri ritrovamenti
Le giare di terracotta rinvenute sul Monte Kronio non sono le uniche, ma finora vincono il primato delle più antiche contenenti tracce di vino. Un altro primato lo aveva ottenuto la Sardegna, grazie alla scoperta di un ritrovamento sul Monte Zara, presso i nuraghi. Vicino a Monastir (Cagliari), nel sito di Sa Osa, rinvennero semi di un vitigno vecchio 3mila anni.
Un ritrovamento antico, altrettanto importante, era stato effettuato in Israele, battendo il primato dei nuraghi in Sardegna: si tratta di un vino scoperto nel Palazzo reale di Tel Kabri, in Galilea, datato 3700 anni. Il Palazzo reale poteva, infatti, contenere circa 500 ospiti per grandi banchetti. Adiacente alla sala, è stato poi ritrovato un magazzino di circa 15 metri quadri per conservare le cibarie. Al suo interno, 40 giare per 1 metro di altezza l’una: la cantina di vino più antica del mondo. D’altronde ne parlava Gesù nei vangeli: il vino, nella Bibbia, è onnipresente. E si presuppone che fosse una pratica molto più antica. Andrew Koh, della Brandeis University, esperto in chimica archeologica e studi classici, ha riferito che: “Non era vino fatto in casa da dilettanti. Ogni singola giara conteneva vino fatto secondo la stessa ricetta, nelle stesse esatte proporzioni”.
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Le origini del vino
A quando risale la pratica di produrre vino? Se il ritrovamento siciliano è esatto, il nettare di Bacco potrebbe davvero essere la bevanda più vecchia del mondo. Ma non si tratta dell’unica scoperta millenaria: sulle montagne di Zagros, in Iran, vicino al villaggio di Areni (tutt’oggi famoso per la produzione di vino) sono stati ritrovati semi d’uva, resti di uva pressata e di mosto d’uva, e moltissimi vini “essiccati”. Addirittura presenti in buono stato un rudimentale torchio, una specie di tino per la fermentazione e numerosi recipienti per la conservazione. Secondo Gregory Areshian, co-direttore degli scavi eseguiti da un team della University of California di Los Angeles, il sito di Zagros: “ Disponiamo, per la prima volta, di un quadro archeologico completo della produzione del vino risalente a 6.100 anni fa”. Nel sito archeologico sono state ritrovate anche numerose tombe. Si presuppone che, almeno agli albori, il vino accompagnasse cerimonie funebri.