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Cosa c’è dietro gli ultimi (inquietanti) rapporti tra Chiesa e massoneria

Sui rapporti tra Massoneria e Chiesa cattolica si sono scritti fiumi di pagine. Fatto sta che ultimamente la questione è tornata molto d’attualità a causa di intense attività tra i due poteri che giocano sempre più a cielo aperto una partita delicatissima. Da diverso tempo sono iniziati una serie di incontri nelle diocesi italiane con l’attiva partecipazione del Grande Oriente d’Italia (Goi). C’è un problema di fondo, però: la Chiesa ha sempre ravvisato il carattere satanico del progetto massonico e quindi la sua pericolosità per i fedeli cattolici.

Si comprende dunque perché per la Chiesa resti sempre valida l’incompatibilità di un cattolico con l’ordine dei liberi muratori e la scomunica automatica per chi aderisce a una loggia. Ma allora perché, in realtà, i rapporti ci sono e sono anche molto fluidi? Il cardinal Ravasi, ad esempio, riconosce l’incompatibilità formale tra le due appartenenze, ma condanna la demonizzazione dei massoni e intanto sottolinea i punti in comune. Quali?

“La dimensione comunitaria, la beneficenza, la lotta al materialismo, la dignità umana, la conoscenza reciproca”. Agli osservatori più attenti, come la storica Angela Pellicciari, non è sfuggito che quello di Ravasi è suonato come un vero segnale di via libera a una nuova era. E allora ecco che Il Grande Oriente d’Italia in Sicilia ha organizzato un convegno a Siracusa a cui ha partecipato il vescovo di Noto, Antonio Staglianò: “Chiesa e massoneria, così vicini così lontani”, il titolo provocatorio.

Così poi l’iniziativa è passata alla Chiesa e si è intensificata, praticamente è diventato un format che certamente verrà replicato in altre parti d’Italia. Un altro incontro si è infatti svolto a Gubbio, organizzato dalle Acli e dalla sezione umbra del Grande Oriente, sponsorizzato però dalla vicina diocesi di Assisi, che ha fatto marcia indietro solo dopo che la notizia è rimbalzata su giornali nazionali. Replica dell’evento anche a Matera, con tanto di “benedizione” del vescovo locale, Pino Caiazzo.

A sottolineare l’importanza dell’evento sta la presenza sia a Gubbio sia a Matera del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, che infatti non ha mancato di collegare tutti questi appuntamenti al pensiero del cardinale Ravasi: tutto parte di un lavoro per creare “ponti tra gli uomini”. Per cui tornano d’attualità le tesi che il massone Albert Lantoine, 33° e ultimo grado del Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico e Accettato di Francia, scrisse nel 1937 nella lunghissima lettera a Pio IX, chiedendo al Papa di smettere di combattere la Massoneria nell’ottica della “conciliazione degli opposti”.

Secondo Lantoine, la Massoneria e la Chiesa, Lucifero e Dio sarebbero necessari l’uno all’altro. Una prospettiva che è stata ovviamente condannata dalla Chiesa, ma oggi sembra esserci una folla di teologi e prelati che ardono dal desiderio di abbandonare la via di Cristo per confondersi con il mondo, e soprattutto con il Potere di questo mondo. Intanto, nei luoghi segreti e al buio, qualcuno spiffera che da diverso tempo alti prelati, e parte del clero, vanno a braccetto coi massoni…

 

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