Tra rifiuti lasciati a marcire nelle strade, mezzi pubblici non sufficienti o che ogni tanto prendono fuoco, e condizione delle strade disastrose, non è certo una sorpresa che Roma non brilli come città a misura dei cittadini: dall’ultima indagine Censis sulla qualità della vita, anche Sofia e Bucarest battono Roma, Napoli e Palermo in termini di giudizio dei cittadini. E non va meglio per la casa. Altro che home sweet home, un incubo più che un sogno per almeno 1,6 milioni di famiglie in affitto sul mercato in difficoltà a sostenere le sole spese di affitto. Per non parlare dei 60.000 sfratti all’anno,ben 160 al giorno. Un triste quadro emerso dal focus “Città, la crisi dell’abitare e la mappa dei disagi” promosso da Confcooperative Habitat e realizzato in collaborazione con Censis e Confcooperative, secondo cui non va meglio agli oltre 6 giovani su 10 che, nell’età compresa tra i 18 e i 34 anni, vivono ancora a casa con i genitori. Colpisce che siano addirittura 1 su 2 nella fascia 24 – 35, rispetto a 1 su 10, o poco più, di Germania, Regno Unito e Francia. La crisi inoltre ha ridotto fortemente le capacità reddituali sia degli under sia degli over 35.
La prima dimensione critica, per molti aspetti la più grave, dell’abitare contemporaneo riguarda la disponibilità e accessibilità del bene casa. Cresce la quota di affitto tra le famiglie a basso reddito: prima della crisi si attestava sul 36% (poco più di un terzo del totale) oggi è intorno al 44%. E aumenta anche tra i giovani: dal 2007 al 2017 le famiglie under 35 proprietarie dell’immobile in cui vivono sono scese del 14%, passando dal 74 al 60%, mentre la quota di quelle in affitto è salita dal 25 al 39%. Le famiglie con principale percettore di reddito di età compresa tra i 35 e i 44 anni proprietarie sono invece calate del 9%, passando dal 79 al 70%, nella stessa fascia di età quelle in affitto sono passate dal 21 al 29%. L’affitto è una condizione abitativa tipica delle città. Delle 4 milioni di famiglie in affitto circa il 40%, 1,6 milioni è in condizioni di disagio abitativo in relazione ai costi. Addirittura tra le famiglie in affitto sul mercato ben il 28% dichiara di sostenere una spesa per la casa che supera il 40% del reddito. La crescita degli affitti e delle difficoltà economiche ha fatto lievitare gli sfratti che in 9 casi su 10 sono dovuti a morosità. Nel 2017 ogni giorno, festivi compresi, sono state raggiunte da uno sfratto 160 famiglie. Per ogni nuova abitazione sociale ci sono circa 6 famiglie oggetto di sfratto.A casa con mamma e papà fino a 34 anni
L’indisponibilità di case in affitto a basso costo insieme alla difficoltà a trovare un lavoro stabile, al protrarsi degli studi, determina la lunga permanenza dei giovani in famiglia. Il 66,4% dei giovani italiani, tra i 18 e i 34 anni, vive ancora con i genitori, con una forte differenza tra le donne (56,9%) e gli uomini (68%), ma soprattutto una consistente differenza con la media europea, che si attesta al 48,1%. Se consideriamo la fascia 25-34 anni scopriamo tristemente che interessa il 49,3% dei giovani.
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