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Qualità della vita: la classifica delle città italiane

Qual è la città italiana dove la qualità della vita è più alta? Stando alla classifica pubblicata dal Sole24ore, quest’anno ci sono parecchie novità in graduatoria. E altrettante conferme.

L’indagine ha utilizzato 42 indicatori, suddivisi in sei aeree generali.
Rispetto all’anno precedente, sono stati utilizzati  6 nuovi parametri: acquisti online, spesa in farmaci, gap retributivo di genere, consumo di suolo, anni di studio over 25 e indice di litigiosità dei tribunali.

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La “vivibilità” delle città italiane è infatti una questione di pubblico interesse che cambia di anno in anno, valutata da indicatori complessivi come Ricchezza e Consumi, Lavoro e Innovazione, Ambiente e Servizi, Demografia e Società, Giustizia e Sicurezza e Cultura, Tempo libero e Partecipazione.

Ebbene al primo posto, dopo ventisette anni dall’ultimo podio, si posiziona Belluno, che rispetto al 2016 ha guadagnato 3 posizioni. La città vince sulle altre con i punteggi più lati per ogni indicatore: spicca il minor numero di rapine rispetto alla popolazione, registra pochissimi protesti pro-capite e vanta un alto tasso di occupazione.

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qualità-città-italianeSi sta bene al Nord, sulle Alpi

Più in generale, è la montagna che vince, in particolare le Alpi.  Aosta, Sondrio, Bolzano,Trento e Trieste sono le province che vantano le posizioni più alte in classifica e la maggior parte è migliorata, guadagnando qualche posizione rispetto al 2016.

Per quanto riguarda le grandi città, si è registrato un arretramento dei grandi capoluoghi nei maggiori indicatori. Tra le novità, Ascoli Piceno si è distinta per il gap più lungo, riuscendo a scalare ben  27 posizioni rispetto allo scorso anno (dal 42o al 15esimo posto). Anche Crotone, Pescara e Treviso hanno guadagnato parecchie posizioni, mentre tra quelle che al contrario sono retrocesse in classifica c’è Savona, indietro di 34 posti, Genova, 27 posti in meno e Massa Carrara, meno 23.

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Sud si conferma agli ultimi posti della classifica

La conferma arriva invece da quelle città che, situate agli ultimi posti della classifica, si confermano tali senza guadagnare nessuna posizione. É il caso di numerose città del Sud come Caserta, all’ultimo posto, Taranto e Reggio Calabria, rispettivamente al penultimo e terzultimo posto, Napoli Brindisi e Salerno (107, 106 e 105).

Non stupisce dunque che il divario tra nord e sud continui ad allargarsi, nonostante continui tentativi di emancipazione da parte delle province meridionali.

Segnaliamo Milano all’ottava posizione, Roma al 24esimo e Firenze al 12esimo posto.

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