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Questi documenti riservati svelano il piano di Trump per tagliare fondi alla NASA

L’amministrazione guidata da Donald Trump avrebbe in programma un taglio netto ai finanziamenti destinati a due delle principali agenzie scientifiche degli Stati Uniti: la NASA e la NOAA. In questi giorni, sono emersi documenti che delineano un ridimensionamento profondo dei budget riservati a ricerca climatica, meteorologia e scienze spaziali. L’obiettivo, secondo le carte trapelate, sarebbe quello di eliminare o ridurre drasticamente i fondi per i programmi che monitorano i cambiamenti climatici e lo stato degli oceani. “Una serie di proposte devastanti”, ha commentato l’ex direttore della NOAA Rick Spinrad, parlando di un colpo durissimo alla capacità degli Stati Uniti di fare ricerca scientifica d’eccellenza.

Se il Congresso dovesse approvare questo piano, l’impatto economico per gli enti coinvolti sarebbe pesantissimo. L’Office of Atmospheric Research, per esempio, passerebbe da un finanziamento di 485 milioni a soli 171 milioni di dollari. Non si tratterebbe solo di tagli tecnici, ma di una vera e propria dichiarazione di disinteresse verso la ricerca applicata al benessere della società. Secondo Spinrad, “abbandonare la scienza significa rinunciare a migliorare la nostra vita e la nostra economia”.

Le conseguenze si estenderebbero anche alla NASA, che potrebbe subire una riduzione complessiva del proprio bilancio del 20%. I settori più colpiti sarebbero quelli dedicati alle scienze della Terra, alla planetologia e all’astrofisica. In discussione ci sono anche alcune missioni di punta, già avviate o in fase avanzata di preparazione. Tra queste, il telescopio spaziale Nancy Grace Roman, il progetto Mars Sample Return e la missione DaVinci destinata allo studio di Venere. Anche il Goddard Space Flight Center, uno dei poli scientifici più importanti del Maryland con oltre 10.000 dipendenti, potrebbe essere chiuso.

La reazione non si è fatta attendere. Anche figure vicine all’ex presidente, come Elon Musk, hanno espresso preoccupazione per una linea politica che rischia di compromettere il ruolo degli Stati Uniti nella leadership scientifica globale. Dietro la retorica sui costi, infatti, si profila una svolta ideologica che punta a ridurre il peso della scienza nella gestione delle grandi sfide globali.

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