Corrado Formigli non fa sconti a Silvio Berlusconi. Il conduttore di Piazzapulita utilizza il monologo di apertura della sua trasmissione per affossare la candidatura del Cavaliere alla presidenza della Repubblica. Formigli fa un lungo elenco dei motivi per i quali Berlusconi non può ambire al Quirinale, a cominciare da quelli giudiziari. Poi, si chiede in maniera provocatoria se non sia possibile avere Mario Draghi sia a Palazzo Chigi che al Quirinale.
“Non vi parlerò della sua storia giudiziaria, ci vorrebbero quattro puntate di Piazzapulita. – Formigli attacca frontalmente Berlusconi – Mi limito a riassumervi questo: quattro processi in corso, escort varie, indagato nell’inchiesta di Firenze per le stragi del 1993, una condanna definitiva nel 2013 per frode fiscale, 11 assoluzioni, dieci archiviazioni, otto prescrizioni e due amnistie. Da presidente, la sua foto sarebbe appesa in tutte le Procure della Repubblica. Abbiamo provato a immaginare questo fotomontaggio con Antonio Di Pietro e accanto la foto di Silvio Berlusconi. Presiederebbe il Csm, in caso di condanna potrebbe perfino concedersi la grazia”.
“Da presidente del Consiglio ha utilizzato i propri poteri per rafforzare i suoi interessi politici, giudiziari e imprenditoriali. – questa la grave accusa di Formigli – Io avevo 34 anni e lavoravo in Rai quando Berlusconi emise il cosiddetto Editto Bulgaro contro tre programmi televisivi. Ottenne la chiusura e lo stop di quei professionisti dell’informazione e della satira (Biagi, Santoro e Luttazzi). Poi ci sono le scene surreali se non comiche di un Parlamento in cui gli esponenti della sua maggioranza furono costretti al voto più umiliante della storia della Repubblica, quello su Ruby nipote di Mubarak”.
Allora viene da pensare, come è possibile che il nome di Silvio Berlusconi, dopo le cose che vi ho raccontato, sia pure con pochissime possibilità di farcela, con tutte le polemiche, di questi anni, ambisca alla carica più prestigiosa ed inappuntabile. – si chiede il conduttore di Piazzapulita – Salvini e Meloni sono letteralmente incatenati al Cavaliere, hanno toni accesi nelle piazze e poi sussurrano al vecchio leader, incapaci di dirgli ‘no’.
Il Partito democratico non ha un nome, aspetta che Berlusconi si schianti per poi sperare in un Mattarella Bis o in Draghi. Conte affonda nelle sabbie mobili di un partito in piena crisi, tra guerre interne e lo shock di Beppe Grillo, il fondatore, sotto indagine. Di tutti i ‘quirinabili’ pochissimi hanno meno di 80 anni. È chiaro che in questo quadro Berlusconi ci creda ancora, ed è ovvio che a uno venga spontaneo chiedersi, solo per questa volta, sarebbe possibile avere, visto il panorama, Draghi sia al governo che al Quirinale?”, conclude Formigli.
Potrebbe interessarti anche: Formigli attacca Meloni: “Fake news sul vaccino ai bambini”