Questa volta a pesare come un macigno sull’elezione del presidente della Repubblica c’è anche una variante imprevista. Si tratta proprio della variante Omicron del Covid. Il rischio è che molti Grandi elettori non possano partecipare alle votazioni perché risultati positivi. Al momento, infatti, la regola prevede questo divieto. Anche se non è detto che i due presidenti di Camera e Senato non possano decidere di cambiare il regolamento all’ultimo momento. Fatto sta che, stando così le cose, i partiti sono terrorizzati dalla possibilità di perdere voti. E così decidono di blindare letteralmente i loro parlamentari, negando loro per qualche giorno una vita sociale. Cene comprese.
Il primo a preoccuparsi delle possibili assenze per Covid durante l’elezione del successore di Sergio Mattarella è Davide Crippa. “Ah, c’è un’altra cosa, forse la più importante, a cui dovete fare attenzione…”, il presidente dei deputati M5S alla Camera avverte così i suoi colleghi durante l’ultim assemblea congiunta dei parlamentari pentastellati. Tutti gli esponenti a 5 Stelle sono invitati a ridurre al minimo gli incontri interpersonali in questi giorni.
“Guai a voi se fate cene e cenette. – si mostra invece più diretto Matteo Renzi – Dalla settimana precedente al voto si mangia a casa propria. Non cenate tra di voi, se avete dei familiari positivi evitate qualsiasi contatto. State chiusi nelle vostre abitazioni il più possibile. Anche io, che pure ho avuto il Covid, ho fatto nell’ultima settimana solo due pranzi, tra l’altro costringendo i commensali a farsi un tampone rapido davanti a me”. Così il leader di Italia Viva ai suoi.
“Dovremmo chiedere a tutti i nostri e anche agli alleati che i Grandi elettori stiano in isolamento dal 18 gennaio”, propone invece il deputato di Forza Italia Andrea Ruggeri. Suggerimento che sembra essere stato accolto sia da Silvio Berlusconi che da Antonio Tajani.
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