È italiano il radar che ha contribuito all’analisi e al ritrovamento di spessi strati di ghiaccio sotto il suolo di Marte. Il radar Marsis ha elaborato i dati che hanno contribuito allo studio clamoroso. Si tratta di uno dei due strumenti a bordo della missione Mars Express, forniti dall’Agenzia Spaziale Italiana, e vede la partecipazione di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.
Leggi anche: L’intelligenza artificiale? Potrebbe anche fallire. L’analisi del fondatore
Il più vasto deposito mai individuato
Si tratta del più vasto deposito di acqua mai scoperto sul pianeta rosso, individuato nei pressi dell’equatore. Questi depositi furono individuati in una fase iniziale già 15 anni fa. Sono stati ribattezzati “Medusae Fossae”, una vasta regione geologica che si estende per migliaia di chilometri lungo l’equatore di Marte. Mars Express li segnalò nel 2009. Il nuovo studio ne ha quantificato l’ubicazione a 2.5 km di profondità.
Il radar Marsis, uno dei due strumenti a bordo: lo strumento è stato progettato da Sapienza Università di Roma con la partecipazione del Jet Propulsion Laboratory della Nasa e dell’Università dell’Iowa, negli Usa, e gestito dall’Istituto nazionale di Astrofisica.
I risultati della ricerca sono stati guidati da Thomas Watters della Smithsonian Institution, sono stati pubblicati sulla rivista Geophysical Research Letters. La geolocalizzazione sul pianeta La regione di Medusae Fossae si trova al confine tra le pianure e gli altopiani che caratterizzano la geologia di Marte. Comprende formazioni scolpite dal vento, alte diversi chilometri, che si estendono per centinaia di chilometri e rappresentano uno dei depositi di polvere più vasti del pianeta.