Virginia Raggi invoca l’intervento dell’esercito a Roma. Per la precisione dei “militari della Brigata Sassari per contrastare l’attività nelle piazze di spaccio di Roma sud-est”. Un appello arrivato dopo i tanti, recenti casi di cronaca, quasi tutti legati al traffico di stupefacenti: una vera e propria piaga per la capitale, che hanno spinto la sindaca ad attivarsi per chiedere alla prefetta Gerarda Pantalone di attivarsi con il governo nazionale per un incremento delle divise mimetiche in città.
La prima cittadina vorrebbe replicare quanto accaduto con i campi rom, quando i militari furono impiegati per la sorveglianza a fronte dei roghi tossici apparsi in varie zone della città. L’obiettivo è ottenere da Palazzo Chigi un aumento delle risorse assegnate alla Capitale nell’ambito dell’operazione “Strade sicure” avviata ormai nel 2008 dal governo Berlusconi quando era sindaco Gianni Alemanno.
I militari, nella proposta del Campidoglio, dovrebbero andare a sorvegliare le aree “più sensibili e critiche in materia di sicurezza”, ovvero una parte delle oltre 100 piazze di spaccio censite nella Capitale dal dossier sulle mafie della Regione Lazio.
Nonostante le recenti indagini abbiano dimostrato come sia Milano la città italiana più segnata dal fenomeno della vendita e del consumo di droghe, Roma in questi ultimi mesi ha visto un’inesorabile escalation di episodi criminali come la morte di Luca Sacchi, il 24 enne ucciso il 23 ottobre nell’Appio Latino, e la morte di Ennio Proietti dopo una rapina a un tabaccaio cinese a Cinecittà. Tutte storie, in un modo o nell’altro, accomunate dagli stupefacenti.
Liliana Segre insultata sui social: “Le danno la scorta soltanto perché è ebrea”