Come stanno andando gli ascolti Rai dopo la rivoluzione su direttori, conduttori e palinsesti messa in atto dal nuovo governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni? Secondo Maurizio Mannoni malissimo. L’ex conduttore di Linea notte su Rai 3, silurato dalla nuova dirigenza di viale Mazzini, si toglie diversi sassolini dalle scarpe durante una lunga intervista a Repubblica. Mannoni, giunto ormai a pochi mesi dalla pensione, dimostra di avere il dente avvelenato contro il governo Meloni.
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Rivoluzione Rai: Maurizio Mannoni contro la Meloni
“Persino nella Rai berlusconiana, pur fra mille difficoltà, era stato conservato uno spazio per un pensiero diverso da quello della maggioranza di governo. – si sfoga Maurizio Mannoni contro il governo Meloni – Ora noto un appiattimento che, anche a giudicare dai primi dati sugli ascolti, non fa bene al servizio pubblico. Nella duplice veste di spettatore che guarda con particolare affetto alla Rai, ma anche come assiduo neo-frequentatore dei giardinetti dove porto la mia nipotina, posso dire che fatico a riconoscere il servizio pubblico. E come me tanti di quelli che incrocio e mi chiedono: ma che cosa sta succedendo?”.
“Quel che impressiona è la delusione, la disaffezione di una fetta consistente del pubblico Rai. – prosegue un deluso Maurizio Mannoni – Un processo che non è cominciato adesso, ma che i vertici attuali mi pare abbiano aggravato. La fidelizzazione è un’operazione lunga e complessa: troncare di netto con conduttori e programmi che avevano una loro identità, un seguito, un certo appeal può sembrare facile, ma rischi moltissimo. Non si era mai vista una tale quantità di scelte identitarie, a senso unico. – il riferimento è al governo di centrodestra guidato dalla Meloni – Prima nel bene e nel male alcuni spazi venivano preservati: Rai 3, anche nell’epoca berlusconiana, ha continuato a esistere pur fra mille difficoltà. Ora invece cosa resta? Sì, c’è il Tg3 che continua ad avere una linea e autonomia, ma poi poco altro. Inevitabile che gli ascolti calino”.
La rabbia di Mannoni
“Se tu non offri più un prodotto interessante per una fetta di pubblico, che fra l’altro è quello più legato alla Rai, e questo pubblico trasmigra altrove, è un problema. – conclude poi Maurizio Mannoni – Il tentativo di uniformare la televisione a un pensiero unico era già iniziato e adesso è stato completato. Per sottrarsi a tutto ciò si può guardare Mentana, Floris, o anche Porro. In Rai, tranne Vespa, accade raramente di vedere qualcosa di non omologato, conduttori di grande personalità”.
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