Dopo l’audizione in Commissione vigilanza del direttore di Rai3 Franco Di Mare, Fedez aveva chiesto che l’azienda sentisse anche lui. E invece così non sarà. La Rai lo ha querelato per “diffamazione aggravata” e si rifiuta di audirlo. Il caso del Concerto del Primo Maggio continua dunque a perdurare. La commissione parlamentare ha votato all’unanimità la valutazione di Alberto Barachini, presidente della Commissione Vigilanza Rai, senza però votare la richiesta di audizione avanzata nei giorni scorsi dal rapper. Perché? (Continua a leggere dopo la foto)
Come riporta Open, secondo la Rai, quella di Fedez, sarebbe un’audizione “impropria”, perché non esistono precedenti. Ma l’audizione sarebbe anche “inopportuna”, vista la querela per diffamazione depositata dalla Rai a carico di Fedez, ritenendo “illecita” la diffusione della telefonata del rapper con i vertici di Rai 3. La Commissione, però, ha accolto la richiesta di quanti chiedevano di poter comunque ascoltare la versione dell’accaduto da parte di Fedez. E così, han chiesto a Fedez di inviare una sua memoria sui fatti del Concertone. La replica del cantante è stata immediata. (Continua a leggere dopo la foto)
“Paura eh? – scrive Fedez su Twitter commentando la decisione della Vigilanza -. (Questa è la decisione di) quelli del ‘serve il contraddittorio'”. E aggiunge: “Il leghista (Massimiliano Capitanio) che ha annunciato la querela della Rai nei miei confronti ieri diceva: ‘Non abbiamo sete di vendetta e ci siamo già dichiarati disponibili ad accogliere la richiesta di Fedez di venire in audizione in Vigilanza’”. Ma il rapper, infine, taglia corto: “Oggi hanno cambiato idea. Ne prendo atto, non credo ci sia nulla da aggiungere. ‘Adeguarsi al sistema’”.
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