Non sarà un passaggio facile né scontato, la concessione della cittadinanza italiana a Rami Shehata, il ragazzo di origini egiziane che con il suo coraggio ha permesso ai carabinieri di intervenire e sventare una potenziale strage a San Donato Milanese, dove l’autista di uno scuolabus minacciava di incendiare il mezzo con insegnanti e alunni a bordo. Il Viminale in queste ore sta accertando che non ci siano parenti stretti del giovane che abbiano avuto problemi con la giustizia.
Rami, nel frattempo, era tornato sull’argomento speranzoso: “Mi fido di Luigi Di Maio per la cittadinanza”. E d’altronde era stato proprio il leader del Movimento Cinque Stelle, appena la storia del ragazzo era venuta a galla, a promettere un pronto intervento per consentire al giovane di diventare italiano il prima possibile. L’altra metà del governo, però, non sembra essere dello stesso avviso.
Il Cav e Salvini a lume di candela: incontro segreto tra i due ex alleati