Il tema del momento, sul fronte politico, non può che essere la decisione dei Cinque Stelle di affidare al voto attraverso la piattaforma Rousseau il destino di Matteo Salvini, per il quale il tribunale dei ministri aveva chiesto l’autorizzazione a procedere ravvisando possibili reati in merito alla gestione del caso Diciotti. Il Movimento ha preferito affidarsi al web, con tutte le polemiche che ne sono conseguite. Ritardi, accuse di manipolazione, gli utenti che hanno partecipato non certo in un numero elevatissimo.
Alla fine, il voto ha premiato il leader della Lega, al cui fianco il Movimento si è poi schierato optando compatto per il no. Sull’accaduto è intervenuta in queste ore una vecchia conoscenza della politica italiana, quell’ex senatore Antonio Razzi in passato al centro di mille polemiche. Che ha approfittato dell’accaduto per togliersi qualche sassolino dalle scarpe e andare all’attacco della galassia pentastellata, intervistato da Il Fatto Quotidiano: “La Diciotti? I M5S hanno pensato al loro posto di lavoro… Nel 2010 mi hanno accusato, ora loro hanno fatto la stessa cosa. La poltrona piace a tutti”.
“Non mi sarei mai aspettato questo cambio di rotta – ha insistito Razzi, puntando il dito contro i Cinque Stelle e accusandoli di aver tradito i loro stessi principi – Avevano regole che piacevano agli italiani, ora anche nel mio Abruzzo hanno perso il 50%”.
“Certo è difficile mantenere le promesse, gli italiani non si fanno fregare due volte – ha concluso Razzi – Promettono la luna, ma non ci puoi arrivare se non sei un Razzi… L’arresto dei genitori di Renzi? Il figlio non c’entra niente. Lo stesso è successo in altri partiti, ma si è bloccato tutto”.
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