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Razzo spia di Elon Musk scompare nel nulla

Un razzo spia di Elon Musk lanciato la settimana scorsa da Cape Canaveral sembra essersi dissolto nel nulla. Il razzo, che trasportava un satellite governativo top secret chiamato “Zuma”, avrebbe avuto dei problemi nella fase di uscita dall’atmosfera terrestre scomparendo dai radar. L’episodio potrebbe rivelarsi economicamente dannoso per Elon Musk che sperava di ottenere più contratti milionari dal pentagono e di iniziare a trasportare gli astronauti sulla stazione spaziale internazionale.

Il lancio del satellite Zuma

Ad occuparsi del lancio del razzo spia di Elon Musk è stata Space X, azienda aerospaziale statunitense fondata dallo stesso Musk nel 2002. Zuma è stato lanciato servendosi del Falcon 9, lanciatore a razzo di SpaceX che vanta una potenza propulsiva notevole e la caratteristica peculiare di poter recuperare una sezione del razzo dopo il lancio, chiamata “primo stadio”, per poterla riusare nuovamente.
La partenza è avvenuta dal Kennedy Space Center situato nella Contea di Brevard in Florida, zona particolarmente ideale per i lanci missilistici data la sua vicinanza all’equatore che consente di poter sfruttare al meglio la spinta generata dal movimento di rotazione terrestre. Ma quello che doveva essere un trionfo per Musk e la sua Space Exploration Technologies Corp. si è trasformato in un potenziale disastro dopo che il satellite è scomparso nel nulla.
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Zuma: una missione top secret

Nonostante gli attenti preparativi e le condizioni favorevoli qualcosa non è andato come doveva. Dopo il lancio che è avvenuto tra le 2:00 e le 4:00 di mattina (ora italiana) di lunedì 8 gennaio il Falcon 9 sembrava essersi sollevato con successo dal pad della stazione aeronautica di Cape Canaveral. Anche nei momenti immediatamente successivi erano giunte buone notizie quando l’astrofisico Jonathan McDowell ha comunicato che lo Space-track, una struttura dell’aviazione statunitense che monitora tutti i satelliti artificiali e le sonde spaziali, aveva percepito dei segnali che indicavano la presenza del satellite Zuma nell’orbita terrestre.
Il fatto è stato poi smentito dal Comando Strategico degli Stati Uniti, e dal Capitano della Marina Statunitense Brook DeWalt che ha dichiarato a Bloomberg che attualmente non ci sarà alcuna aggiunta al catalogo satellitare. La segretezza da cui è stato avvolto l’intero progetto rende difficile una ricostruzione dei fatti precisa. Non è stata resa nota la destinazione di Zuma, genericamente indicata come da qualche parte nella bassa orbita terrestre, e nessuna agenzia governativa ne ha rivendicato la proprietà.
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Non è chiaro se i problemi intercorsi nel lancio derivino da malfunzionamenti legati al razzo di Elon Musk oppure al satellite governativo Zuma. Il Wall Street Journal ha attribuito il fallimento della missione all’ipotesi secondo la quale Zuma avrebbe avuto difficolta a separarsi dal Falcon 9 in fase di spinta per poi perdersi nell’atmosfera.
Ad ogni modo SpaceX si è dichiarata soddisfatta della missione. Gwynne Shotwell, chief operating officer dell’azienda, ha pubblicato martedì una dichiarazione in cui ha escluso SpaceX da ogni responsabilità con l’incidente sostenendo che il Falcon 9 abbia funzionato perfettamente. Northrop Grumman Corporation, la compagnia aerospaziale che ha costruito il satellite Zuma, ha fatto saper di non poter commentare la questione e lo stesso il Dipartimento di Difesa Americano.
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