Tre quarti delle imprese italiane ritengono che il Paese sia in recessione o sul punto di entrarci: per il 65% la recessione è già in corso mentre l’11% pensa che arriverà entro un anno. Il quadro pessimistico arriva da una ricerca condotta da Intrum, uno dei maggiori operatori europei nei servizi al credito, attraverso studio che ha coinvolto oltre 11mila imprese di 24 Paesi, 600 in Italia.
Dallo studio emerge che solo il 10% dei manager (sono stati intervistati amministratori delegati, responsabili dei crediti, business controller o posizioni simili) ritiene che nel prossimo futuro non vi sarà recessione. Per difendersi, il 55% delle aziende italiane pensa di ridurre le spese e il 40% di fare meno ricorso al credito. Solo il 21% delle imprese per contrastare gli effetti della recessione pensa di incrementare le attività di sviluppo del business (sales operations).
Sempre secondo il rapporto, per il 70% delle aziende una dei problemi maggiori resta la lunghezza dei termini di pagamento. La ricerca afferma infatti che le imprese italiane vengono pagate in media in 29 giorni dai consumatori, in 48 giorni dalle altre aziende (in Lombardia, il dato sale a 68 giorni) e in 67 giorni dal settore pubblico. Una questione nella quale si inserisce il grande tema dei pagamenti da parte dello Stato, con tempi che producono ancora il paradosso per il quale le imprese creditrici nei confronti della pubblica amministrazione sono spesso costrette a indebitarsi per far quadrare i conti.
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